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Edilizia, Perrini (ingegneri): “Bonus siano compatibili con casse Stato”

(Adnkronos) – “Per i bonus edilizi ci stiamo sforzando di trovare una soluzione che sia compatibile con le casse dello Stato e contemporaneamente consenta di intervenire per efficientare le abitazioni, ma soprattutto per renderle sismo-resistenti”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia il presidente del Cni, Angelo Domenico Perrini, in vista del 67° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia che si terrà a Catania da domani, mercoledì 27 a venerdì 29 settembre. 

“Secondo noi – sostiene – il problema della vulnerabilità deve essere posto prima degli interventi di efficientamento energetico; per questo stiamo cercando di studiare con la nostra Fondazione che possano essere inversamente proporzionali ai redditi dei cittadini per consentire gli interventi”. 

“In occasione del Congresso – sottolinea il presidente Perrini – il Cni intende focalizzare l’attenzione sia della classe politica che dell’opinione pubblica sulla necessità di riformare in modo radicale i bonus per l’edilizia prevedendo una compartecipazione tra intervento pubblico e intervento dei proprietari di immobili”. 

“Con quelli che sono gli sviluppi sia dei cambiamenti climatici sia delle carenze energetiche è evidente che il ‘green building’ è fondamentale per gli sviluppi futuri all’interno del processo del settore dell’edilizia”. 

“Per noi – sottolinea – è un argomento al centro delle nostre discussioni e che riguarda sia gli interventi di efficientamento che di demolizione e ricostruzione all’interno dei centri storici”.  

“Nel corso del Congresso – avverte il presidente Perrini – il tema del green building consentirà di allargare lo sguardo non solo sulle potenzialità ma anche sui limiti degli interventi che l’ingegneria può mettere in campo nel segno della sostenibilità ambientale. Ai politici e ai tecnici verrà richiesto di delineare un quadro di breve periodo legato agli interventi per il risanamento del patrimonio edilizio e per la rigenerazione urbana”. 

“I principi dell’equo compenso sono parte integrante del Codice deontologico degli ingegneri italiani. Si tratta infatti di un principio equo sia per i consumatori sia per i committenti; è un modo per equiparare un sistema che era molto squilibrato”.  

“Chiediamo – spiega – che venga esteso a tutte le tipologie di committenti. Da un’analisi prodotta dal nostro Centro Studi emerge che l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, in quanto soggetto all’applicazione del principio dell’equo compenso, comporta che il compenso del professionista non potrà essere soggetto a ribasso e il criterio dell’offerta più vantaggiosa dovrà essere applicato sulla base dei soli criteri qualitativi e a prezzo fisso”.  

“E’ ammissibile – avverte – il ribasso della componente del corrispettivo relativa alla voce ‘spese’, ove le stesse siano state determinate in maniera forfettaria dalla stazione appaltante, a patto però che questo non intacchi l’equità del compenso. A tal fine, la stazione appaltante è obbligata a procedere alla verifica dei ribassi praticati sulle spese, onde accertare che essi non incidano sull’equità del compenso”. 

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