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Economia circolare, Tersan Puglia è la prima B Corp in Ue nel settore del compostaggio

(Adnkronos) – Una società pugliese è diventata la prima B Corp europea nel settore del compostaggio dei rifiuti organici. Si tratta di un riconoscimento importante in ambito Esg, che evidenzia la capacità delle aziende italiane di stare al passo con i tempi e le richieste delle istituzioni in ambito di sostenibilità. 

Tersan Puglia è una società che si occupa di trasformare i rifiuti organici in biofertilizzante e biometano. A febbraio 2024, l’azienda pugliese è diventata la prima azienda in Europa del settore del compostaggio a ottenere la certificazione B Corp, che attesta il suo alto livello di performance, responsabilità e trasparenza nei confronti di tutti gli stakeholder. 

La certificazione B Corp è importante perché dimostra che le aziende possono fare impresa in modo più inclusivo, equo e rigenerativo, contribuendo a creare un’economia più sostenibile e resiliente. In un certo senso, si può dire che la B Corp sia lo stadio successivo della società benefit. D’altronde, gli investitori, i consumatori, i dipendenti e le istituzioni sono sempre più attenti agli aspetti Esg, che influenzano la reputazione, la competitività e la redditività delle aziende. 

La certificazione B Corp è rilasciata da B Lab, un’organizzazione no-profit che valuta le aziende in base a cinque aree: governance, lavoratori, comunità, ambiente e clienti. Per ottenere la certificazione, le aziende devono superare una soglia minima di 80 punti su 200 nel B Impact Assessment, un questionario online che misura l’impatto sociale e ambientale delle loro attività. Per accedere a questa certificazione le aziende devono modificare la loro struttura legale al fine di integrare nella loro missione il bene comune e gli interessi di tutti gli stakeholder, non solo degli azionisti. 

Il nuovo anno vede importanti novità in ambito Esg, a partire dall’entrata in vigore della Direttiva sul reporting di sostenibilità Csrd per le aziende con almeno 500 dipendenti già soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (Nfrd), che dovranno presentare le loro relazioni nel 2025. Non solo: nel 2024 vengono anche introdotti nuovi standard Gri (Global Reporting Initiative), tra i più utilizzati strumenti di rendicontazione a livello globale. 

Questa revisione mira a rafforzare ulteriormente la trasparenza degli impatti organizzativi sull’economia, l’ambiente e le persone. Le modifiche agli standard Gri riflettono l’evoluzione delle aspettative delle parti interessate, compresi gli investitori, e l’importanza crescente della sostenibilità e della responsabilità ambientale nel mondo degli affari. 

La transizione Esg delle aziende italiane è in corso, ma con ritmi e modalità diversi a seconda dei settori e delle dimensioni. Secondo l’Esg Outlook di Crif, oltre il 30% delle aziende italiane si trova a uno stadio avanzato di adeguatezza ESG, mentre quasi il 60% si attesta ancora a livelli medio-bassi. Le aziende con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro sono quelle più avanti, con il 39% che mostra un’alta o molto alta adeguatezza Esg, contro il 33% delle aziende di fatturato inferiore. Tra i fattori Esg, quello ambientale è quello su cui si è posta una maggiore attenzione, mentre quello sociale e quello di governance sono ancora in fase di sviluppo. 

Il compostaggio dei rifiuti è una forma di riciclo che consiste nel trasformare la frazione organica dei rifiuti (come scarti alimentari, sfalci di erba, foglie, ecc.) in un prodotto chiamato compost, che può essere usato come fertilizzante naturale per l’agricoltura. 

Questa metodologia di riciclo: 

– riduce la quantità di rifiuti da smaltire in discarica o in inceneritore, con conseguente risparmio di spazio, energia e emissioni di gas serra; 

– contribuisce al miglioramento della qualità del suolo, in quanto il compost apporta sostanza organica, nutrienti e microorganismi benefici, favorendo la fertilità, la struttura e la biodiversità del terreno; 

– può essere integrata con la produzione di biometano, un gas rinnovabile ottenuto dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici, che può essere usato per la generazione di energia elettrica e termica o per l’autotrazione. 

Alcuni studi mirano a utilizzare i mozziconi delle sigarette per produrre biofuel, e i risultati ottenuti in tal senso sono incoraggianti. 

Rientra nei criteri ESG (Environmental, Social and Governance), ovvero i parametri che valutano la sostenibilità delle aziende sotto il profilo ambientale, sociale e di governance. Il compostaggio dei rifiuti si inserisce quindi nella logica dell’economia circolare, elemento portante dell’Agenda Onu 2030, che mira a ridurre gli sprechi e a valorizzare le risorse, creando benefici per l’ambiente, la società e l’economia. 

Il traguardo raggiunto da Tersan Puglia che anche le Pmi possono intraprendere un percorso di sostenibilità e ottenere una certificazione prestigiosa come quella B Corp. Tersan Puglia ha ottenuto un punteggio di 98,8 nel B Impact Assessment, ben oltre la soglia richiesta, grazie alle sue buone pratiche in ambito ambientale, sociale e di governance. 

Tra queste, spiccano i progetti “Vita alla Terra”, che dona una parte dei prodotti agricoli ottenuti con il biofertilizzante a persone bisognose, “Più verde in città”, che riqualifica un parco pubblico, e “Dalla comunità alla terra, dalla terra alla comunità”, che offre ai dipendenti dei generi alimentari da agricoltura rigenerativa. Tersan Puglia è anche la prima azienda in Puglia a produrre biometano da rifiuti organici, contribuendo alla transizione energetica. 

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