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E le banche canadesi?

I Canadesi possono dormire sonni tranquilli sapendo che i loro soldi sono al sicuro e protetti nei ‘caveau’ delle istituzioni finanziarie del nostro Paese.

  

Dopo quanto accaduto negli USA all’inizio del mese con la Silicon Valley Bank e le notizie più recenti dalla Svizzera con il Crédit Suisse, ho percepito un senso angosciante di panico e di incertezza tra i Canadesi, preoccupati per la stabilità e lo stato di salute del nostro sistema bancario.

Il fiasco della Silicon Valley Bank potrebbe ripetersi anche in Canada? Le banche canadesi attraversano una fase di fragilità e vulnerabilità?

  

Quello canadese è un settore bancario forte e competitivo. Le nostre prime sei banche sono sane, prospere e, cosa forse più importante, molto resilienti. Nella loro essenza, e secondo la mia opinione, le banche canadesi sono prudenti e per natura più conservatrici delle banche americane, sono invidiate da molte nazioni e sono tra le più importanti. al mondo.

Per esempio, le banche e gli istituti di credito canadesi sono molto cauti quando prestano denaro; qualcuno potrebbe anche sostenere che sono eccessivamente accorte. Qualche settimana fa, nel corso di una riunione della Commissione del Senato su Banche, Commercio ed Economia, è stato fatto presente fino a che punto le banche canadesi siano giudiziose e meticolose nelle loro pratiche di gestione del rischio.  Alcuni imprenditori ci hanno spiegato quanto fosse stato difficile per loro ottenere una linea di credito per finanziare i loro crediti, pur potendo vantare un fatturato di 20 milioni di dollari.  Ci hanno riferito che l’istituto di credito ha addirittura preteso una garanzia personale.

Per alcuni, la realtà delle sfide che gli imprenditori possono ritrovarsi ad affrontare per accedere al capitale potrebbe risultare sorprendente, se non addirittura offensivo. Per altri, me compreso, è un riflesso di quanto gli istituti di credito prendano sul serio il loro lavoro di valutazione del valore e del potenziale di ciascuna proposta commerciale. Se chi chiede un prestito non è disposto a garantire personalmente la propria iniziativa, perché dovrebbe farlo una banca? O credi nella tua impresa, oppure no!

                                       

Credo che sia giusto aspettarsi che le istituzioni finanziarie siano rigorose e disciplinate. Questo approccio, a mio avviso, è profondamente radicato nel modello d’affari delle banche canadesi, cosa che dovrebbe rassicurare tutti i Canadesi.

In effetti, come ben sapete, ho lavorato nel settore finanziario per quasi 40 anni e, anche se qualche volta sentiamo dire che non c’è abbastanza concorrenza nell’industria bancaria canadese, direi che la maggior parte ritiene che le banche canadesi siano molto competitive. Lottano costantemente e aggressivamente tra loro per conquistare quote di mercato, ma anche con cooperative finanziarie e istituzioni finanziarie globali che puntano a prodotti e mercati canadesi di nicchia. Allo stesso modo, devo spesso ricordare, a coloro che sono critici con le banche e la loro redditività, che l’obiettivo numero uno delle nostre istituzioni finanziarie è quello di proteggere il denaro che i loro clienti hanno affidato loro. 

I Canadesi si aspettano che il loro denaro sia disponibile in caso di necessità e le banche sono molto attente a questa fiducia.

Il Dipartimento canadese delle Finanze ci ha ricordato che “in Canada sono già presenti significative tutele strutturali e normative” per prevenire un crollo simile a quello che si è verificato in California. Il settore bancario canadese, infatti, è ben regolamentato grazie, in parte, all’Office of the Superintendent of Financial Institutions, un’agenzia governativa federale indipendente che supervisiona gli istituti finanziari e i piani pensionistici per stabilire se sono in buone condizioni finanziarie e se soddisfano i requisiti legislativi. Molti analisti ed economisti concordano sul fatto che un fiasco come quello californiano in Canada è improbabile. Ritengo che non sia necessario che i Canadesi reagiscano impulsivamente a quanto accaduto negli Stati Uniti.  Le nostre banche possono sopportare un po’ di turbolenza sul mercato.

  

Una recessione nel 2023 è possibile, forse anche probabile, e quest’anno i mercati saranno volatili, ma i Canadesi dovrebbero essere in grado di prendere un bel respiro, rilassarsi e sentirsi sicuri del fatto che i loro soldi siano al riparo, adeguatamente protetti e investiti in modo intelligente dalle istituzioni finanziarie canadesi.

  

Aggiungerei anche che le banche devono continuare a essere il più possibile trasparenti e responsabili sul modo in cui operano, sul modo in cui investono e sul modo in cui assistono e supportano i loro clienti. 

Dal mio punto di vista, il Canada ha un’ottima storia in tal senso, e questo è qualcosa che continuerò a sostenere nel mio nuovo ruolo di Presidente del Capitolo Canadese della Rete Parlamentare sulla Banca Mondiale e sul Fondo Monetario Internazionale. Questa rete globale, che riunisce i parlamentari di tutto il mondo, contribuisce a costituire un sostegno al modo in cui la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale realizzano i loro obiettivi di cooperazione allo sviluppo a livello internazionale.

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