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Dominic Perri: “Siamo ad una svolta, pronto a costruire il futuro”

MONTRÉAL – È cominciato il conto alla rovescia per le elezioni comunali a Montréal, in programma il 6 e 7 novembre, dalle 9:30 alle 20. In tutto, gli eletti saranno 103: il Primo o la Prima cittadina della città, 18 sindaci di arrondissements, 46 consiglieri comunali e 38 consiglieri municipali. Tra i nuovi 46 consiglieri comunali vuole assolutamente esserci anche Dominic Perri, che si candida nel distretto di Saint-Léonard-Ovest nelle fila di Ensemble Montréal con Denis Coderre (a livello centrale) e Michel Bissonnet (a livello locale). Dominic Perri ha insegnato Scienze per 29 anni e per 10 anni è stato membro del consiglio di amministrazione della STM. Nel 1982 è stato eletto per la prima volta consigliere comunale di Saint-Léonard. Quasi 40 anni di esperienza in politica. Un valore aggiunto che Perri vuole mettere a disposizione della Comunità. Soprattutto adesso che il quartiere si appresta ad una svolta epocale, con l’arrivo di 3 fermate del Rem (Réseau express métropolitain): a Lacordaire/Jean-Talon, Lacordaire vicino al municipio e Lacordaire/Couture, e delle 3 stazioni metro a Viau, Lacordaire e Langelier. “È la mia 11ª campagna elettorale a Saint-Léonard”, ci ha detto Perri, più che mai ‘innamorato’ del suo quartiere: “Serve tutta l’esperienza del passato per una svolta sostenibile per il futuro”. “In 40 anni Saint-Léonard è cambiata parecchio: una volta non c’erano palazzi, ma tanti terreni vuoti. Poi sono arrivati gli italiani che sono diventati proprietari dei duplex. Con gli anni è cambiata l’urbanistica, così come la demografia.  Siamo 83 mila abitanti, ma resta l’identità unica di Saint-Léonard: non c’è una casa, o una strada, che non abbia le gocce di sudore degli italiani che l’hanno costruita”. E oggi sta per cambiare tutto. “Saint-Léonard è ad un punto di svolta. Con l’arrivo del metrò e del Rem, soprattutto il sud di Saint-Léonard è destinato a cambiare per sempre. Ci sono già dei progetti importanti, ma bisogna fare attenzione e puntare su investimenti fattibili, che preservino l’identità di Saint-Léonard e rispettino l’ambiente. Vorrei vedere non solo nuovi appartamenti, ma anche nuove imprese con posti di lavoro di qualità nel settore tecnologico e magari pure una sede universitaria distaccata. A gestire questa svolta deve essere gente preparata, che sa da dove veniamo e dove vogliamo andare”. Quali sono le problematiche del quartiere? “Dobbiamo risolvere il problema della sicurezza. Durante il confinamento per la pandemia, ho sentito al telefono circa 4 mila cittadini. Molti anziani erano depressi, ho cercato di rincuorarli. Adesso, quando fa buio, anche i più giovani hanno paura di uscire, sono preoccupati per questa ondata di criminalità. Ne abbiamo parlato col comandante della Polizia ed il problema è il personale ridotto.  Mancano poliziotti, circa 300 in tutta l’isola. Con meno agenti sul terreno, i criminali hanno più libertà di movimento. Bisogna riempire i posti vacanti. Per la sicurezza della gente ed in secondo luogo per preservare il valore delle proprietà. Poi, va migliorata la pulizia delle strade, anche se questo dipende dai fondi che il Comune centrale stanzia e che negli ultimi 4 anni sono sempre diminuiti. La gente ci chiede più sicurezza, più pulizia, la potatura degli alberi su base regolare, la manutenzione e sorveglianza dei parchi, lo sgombero della neve in tempi rapidi. Servizi di qualità che vogliamo preservare. Tutti i nuovi progetti, inoltre, devono rispettare l’ambiente. Abbiamo regolamenti datati che vanno riformati, ci sono nuovi modi di costruire i palazzi. Per esempio, rispetto a 30 anni fa, c’è più luce naturale che entra dalle finestre, un diverso consumo di energia e tetti ecologici. Saint-Léonard ha tutto per diventare una cittadina invidiabile, senza però consentire che si costruisca in modo indiscriminato”. Un aiuto potrebbe arrivare da un’amministrazione Coderre. “Con Valerie Plante, siamo stati messi da parte. Con Coderre avremo più fondi per garantire la sicurezza e lo sviluppo dell’est”. Programmi specifici per giovani e anziani? “Tanti hanno lasciato Saint-Léonard, ma altrettanti ritornano per riavere i servizi a cui erano abituati e che non hanno trovato altrove. Per gli anziani, Saint-Léonard offre parchi e padiglioni con attività come bocce e carte. La vita nei parchi è come quella nelle piazze italiane. Saint-Léonard è una grande famiglia: ecco la nostra unicità”. Jean-Talon merita di più. “Puntiamo a rianimare e modernizzare Jean-Talon, restituendola ai fasti di 30/40 anni fa. Abbiamo un progetto ambizioso: aspettiamo l’apertura delle 3 stazioni metrò per renderla un’arteria commerciale con una vitalità unica, marciapiedi più larghi, più caffè e immobili rinnovati. Un po’ come Via del Corso a Roma. Coinvolgendo tutte le Comunità culturali. E qualche albero in più attorno alle stazioni metro, tenendo però conto dei cavi e delle tubature sotterranee. Le biciclette vanno bene, ma dove è possibile: abbiamo visto gli incidenti, non bisogna esagerare per motivi ideologici. I dossi a Saint-Léonard non ci sono. Troppi inconvenienti: l’acqua durante l’inverno si accumula, gela, c’è il rischio di perdere il controllo dell’autovettura, i camion di notte farebbero troppo rumore ed i tempi dello sgombero della neve si allungherebbero”. Dominic Perri è pronto. “Sono più entusiasta che mai, perché c’è qualcosa di nuovo che sta per accadere. Un rinnovamento cruciale che non voglio perdermi, dopo 40 anni di duro lavoro”. (V.G.)

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