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Delegazione di Hamas a sorpresa a Mosca. “50 ostaggi morti per bombe Israele”

(Adnkronos) –
Rappresentanti di Hamas in visita a Mosca. Lo ha confermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova, durante un briefing con i giornalisti. “Per quanto riguarda i contatti vi informeremo successivamente”, ha aggiunto, citata da Ria Novosti, senza fornire altri dettagli. In precedenza una fonte della delegazione palestinese aveva detto all’agenzia stampa russa che la delegazione è guidata da Abu Marzuk, alto esponente di Hamas.  

Anche il viceministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani, si trova a Mosca, dove incontrerà il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin. La portavoce del ministero degli Esteri russo Zacharova non ha fornito altri dettagli sulla visita. Interfax riporta la notizia insieme alla conferma della presenza di una delegazione di Hamas a Mosca. L’Iran fornisce droni alla Russia per la guerra in Ucraina e sostiene Hamas nel suo attacco contro Israele. 

 

Un portavoce dell’ala militare di Hamas, Abu Obeida, ha detto che circa 50 ostaggi, catturati il 7 ottobre, sono morti in seguito ai bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce la Bbc, sottolineando di non poter verificare questo dato in modo indipendente. Le autorità israeliane hanno identificato 224 persone rapite durante l’assalto di Hamas e trattenute come ostaggi a Gaza. Fra loro vi sono anche bambini molto piccoli e persone anziane.  

 

Aerei delle Forze di Difesa israeliane, guidate da informazioni accurate, fornite dall’intelligence e dallo Shin Bet, hanno ucciso il vicecapo del dipartimento di intelligence di Hamas, Shadi Barud. Nell’ambito del suo precedente incarico di capo del dipartimento di assalto terroristico presso il quartier generale delle operazioni di Hamas, Barud, riferisce ‘Tps’, ha pianificato insieme a Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza, i piani che sono stati portati avanti nell’attacco in Israele il 7 ottobre. In passato, Barud ha servito anche come comandante di battaglione nel settore di Khan Yunis ed è stato coinvolto nella pianificazione di diversi attacchi terroristici contro cittadini israeliani. 

 

C’è stato un nuovo colloquio telefonico nelle ultime ore tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu. Uno scambio incentrato sugli “sviluppi a Gaza” e sugli “sforzi per localizzare e assicurare il rilascio” degli ostaggi. Al centro della conversazione, ha fatto sapere la Casa Bianca, anche “i colloqui in corso per garantire un passaggio sicuro per i cittadini stranieri” che si trovano nell’enclave palestinese e che vogliono lasciare l’area. Biden ha parlato del “sostegno Usa al flusso continuo di aiuti umanitari per la popolazione civile” della Striscia, nel mirino delle operazioni israeliane dal 7 ottobre. Il presidente americano ha “accolto con soddisfazione gli sforzi per aumentare questo appoggio nel prossimo periodo”. E ha ribadito che “Israele ha tutto il diritto e la responsabilità di difendere i suoi cittadini dal terrorismo e di farlo in linea con il diritto umanitario internazionale”, insistendo sull’importanza che “dopo questa crisi” si creino le condizioni di una pace duratura. Hamas, ha ribadito secondo la Casa Bianca, “non rappresenta né i palestinesi né le loro aspirazioni”. 

“E’ importante non dimenticare l’obiettivo umanitario del rilascio degli ostaggi”, aveva detto in mattinata l’ambasciatore israeliano Alon Bar, “vogliamo vedere una condanna forte e incondizionata di Hamas, senza se e senza ma, una condanna chiara, una richiesta forte di del rilascio immediato degli ostaggi, un forte sostegno del diritto di Israele a difendersi”. 

 

 

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