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DANTE

Tra i grandi poeti che hanno saputo scavare negli abissi dell’anima umana e mettere a nudo tutte le passioni, gli odi e gli amori, Dante è certamente il più celebre per la bellezza e complessità della Divina Commedia. Il suo viaggio nell’Inferno, Purgatorio e Paradiso ha influenzato i più noti artisti e poeti: da Michelangelo a Shelley, da Petrarca a James Joyce e Ezra Pound… William Blake, che ha illustrato molte scene, ha persino studiato l’italiano per apprezzare meglio il capolavoro; Botticelli ha fatto dei disegni ispirati dalla sua poesia.

Di una rigorosità estrema nella metrica, nelle rime e nella lunghezza di ogni canto la Commedia è un susseguirsi di personaggi caratterizzati da un’umanità e da un amore profondo che li rende eroici, anche quelli condannati ad un inferno eterno. Fu ispirata da Beatrice, la donna che Dante amò fin dal primo incontro quando aveva ancora otto anni e che poi incontrò a diciotto; un amore ideale che lo guidò a “scrivere per lei ciò che non è stato mai scritto per una donna”. Come Orfeo, che scese nell’Ade, dopo aver affascinato gli dei con la sua musica, per riportare in vita la sua Euridice, Dante attraversa i tre regni dell’aldilà percorrendo i grandi avvenimenti della storia con una straordinaria conoscenza dei protagonisti che hanno influenzato i popoli e la civiltà fino ai suoi tempi. In questo suo percorso è riuscito a descrivere la dannazione eterna, nell’Inferno, il mondo dell’espiazione, nel Purgatorio e l’elevazione dell’anima fino a Dio, nel Paradiso.  Schopenhauer scrisse che la fonte di ispirazione era stata il nostro mondo interiore.

 

L’inizio ci mette subito al centro dell’azione:

“Nel mezzo del cammin di nostra vita

   mi ritrovai per una selva oscura

che la diritta via era smarrita”.

 

A trentacinque anni, Dante realizza che ha vissuto una vita di peccato e pone in dubbio la propria fede. Saranno i due più grandi amori della sua vita, Virgilio (venerato poeta latino) e Beatrice (musa ispiratrice), a condurlo fuori dalle tenebre della foresta e raggiungere la luce della fede.

 

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Come dimenticare il racconto di Paolo e Francesca, i due amanti che furono trucidati dal fratello di Paolo perché li trovò abbracciati nel gesto adultero; l’ultimo viaggio di Ulisse che si spinse oltre la “fine del mondo”, allora lo stretto di Gibilterra, per il desiderio di conoscenza; il conte Ugolino, traditore Pisano, nell’inferno a rosicchiare il cranio dell’arcivescovo Ruggieri che lo aveva ingannato arrestandolo e rinchiudendolo nella torre a morire di fame con i figli e i nipoti… Mille altri personaggi popolano l’Inferno.

Il Purgatorio sorge in una enorme montagna nell’emisfero sud, agli antipodi di Gerusalemme. Vi regna un’atmosfera di calma attesa, nell’espiazione del peccato commesso. È popolato da artisti: troubadour, poeti, musicisti, cantanti. Scalando la montagna, Dante è assolto da tutte le colpe e può entrare in Paradiso guidato da Beatrice. Qui regna sovrana la teologia. I Santi si susseguono ad ogni sfera fino al raggiungimento della visione di Dio.

 

L’ultimo canto è stato definito da T.S .Eliot “La più alta cima che la poesia ha mai raggiunto e che mai potrà essere raggiunta”.

“In cento versi sublimi, Dante descrive la gioia della visione della Trinità e di Cristo, uomo e Dio, in un radiante raggio di luce”. (D’Epiro and Pinkowish)

Dante, il grande genio che manifesta la creatività degli Italiani!

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