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Dalla Iapigia all’antica Apulia

I popoli italici

Mappa di Soleto (la più antica al mondo) con i centri più importanti dell’antica Messapia (Salenti e Calabri)

La Regione Puglia, come la conosciamo oggi, prese forma e fu definita II Regione Apulia a seguito della suddivisione augustea dell’Italia romana. L’Apulia romana si estendeva dal Biferno al capo di Leuca e dell’Adriatico, fino ai monti del Sannio in Campania, includendo, oltre all’Apulia degli Apuli vera e propria (il Gargano), anche la terra dei Calabri e dei Salenti (Penisola salentina), per cui era spesso designata Apulia et Calabria. A differenza della Puglia attuale, l’Apulia comprendeva anche la zona di Benevento.

 

In senso stretto, l’Apulia preromana designava solo il territorio del Gargano (dove era situata Teanum Apulum), abitato dagli Apuli che gli diedero il nome. Gli Apuli furono una popolazione di origine osca. Tant’è che reperti  archeologici della prima e seconda età del ferro pugliese ci permettono di parlare di Cultura apula non toccata dalla colonizzazione ellenica. Gli Apuli dell’età preromana confinarono a Sud con i Dauni e Peucezi, due dei tre principali gruppi in cui si suddivideva il popolo degli Iapigi, mentre il terzo era quello dei Messapi. I Dauni e Peucezi, popoli indoeuropei, sembrano essere di origine illirica come sostenuto da numerosi storici. Queste popolazioni sarebbero arrivate verso il XIII e XI secolo a.C. dalla sponda opposta, corrispondente alla regione dell’attuale Albania. Erodoto, Tucidite, Polibio e sopratutto Plinio il Vecchio riportano che gli Iapigi costituirono una mescolanza di Illiri e Cretesi, i quali, attraversando lo stretto braccio del mare Adriatico, si stanziarono a Sud degli Apuli. Ottimi agricoltori e allevatori di cavalli, gli Iapigi, una volta sbarcati, ben presto si amalgamarono alle genti locali e lentamente formarono diversi gruppi etnici: i Dauni a Nord, cioè nella regione dell’attuale Foggia, i Peucezi al centro, mentre più a sud, nel Salento, altri flussi migratori di origine illirica diedero vita al popolo dei Messapi. Col tempo i tre popoli si differenziarono per miti e costumi. Ad esempio: i Dauni sostenevano di provenire dalla terra di Diomede, uno degli eroi della guerra di Troia. I Peucezi, dal canto loro, sostenevano addirittura di essere discendenti di Enea, il quale, esule da Troia, sarebbe sbarcato in Peucezia dove avrebbe fondato la città di Altilia (odierna Altamura).

 

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Curioso notare che questi popoli vantavano la stessa origine dei veneti, anch’essi, guarda caso, ottimi allevatori di cavalli. Ma, pur considerando il mito, le testimonianze e le prove archeologiche, vi è che quel che diverrà l’Apulia, fu un territorio situato in un vero crocevia del mondo antico, fra Mediterraneo orientale e quello occidentale e per questo punto d’approdo di popoli  diversi. Tant’è che il termine Messapia sembra indicare la posizione di “una terra fra due mari”, cioè fra il mare Adriatico e il mar Ionio. In quanto ai Messapi, essi erano stanziati alla punta del tacco (il Salento), a loro volta suddivisi in Salenti e Calabri.  Virgilio considerava i Messapi di origine Cretese, ma studi contemporanei, basati su profonde ricerche specialistiche e reperti archeologici, sono concordi nell’affermare che anche loro siano stati popoli di origine illirica, provenienti dall’attuale Albania, Montenegro e Dalmazia. L’antico popolo messapico, partendo dal sud, nei pressi di Santa Maria di Leuca, risalirono verso Otranto e fondarono numerose città, tra cui: Alezio, Ugento, Poggiardo, Oria, Brindisi, Vereto, Patù, Ceglie, Messapica, Roca Vecchia, Manduria ed altri agglomerati. Mentre i Dauni erano riconosciuti come ottimi allevatori e fornitori di una pregiatissima lana, i Messapi erano riconosciuti quali ottimi allevatori di cavalli (come i Veneti). Nonostante il contatto con la civiltà greca, i Messapi rimasero gelosi custodi della loro cultura e civiltà e il loro periodo fiorente si situa tra il VI e V s. a.C. È a quell’epoca che risalgono scritture con l’alfabeto greco in lingua messapica, reperti archeologici di vari oggetti tra cui: anfore, tombe, mura e vestigia monumentali. Ma la scoperta più importante consiste nella famosa “Mappa di Soleto”, la più antica mappa geografica conosciuta. La famosa mappa consiste in un frammento di coccio su cui è presente un disegno del Salento con i centri più importanti dell’antichità, scritti in lingua messapica. Dei vari popoli dell’antica Puglia, i Messapi furono etnicamente i più compatti e agguerriti tanto da difendere a lungo la loro indipendenza. Nel 473 a.C. sconfissero la potente Taranto. Solo il genio militare di Roma riuscì a dominarli a metà del III secolo a.C.; fu così che iniziò il rapido declino dei Messapi e di tutta la Iapigia.

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