1ª parte
Come già fatto osservare nel passato, febbraio e gennaio, nascono per volontà di Numa Pompilio, uno dei fantomatici sette re di Roma. Questo monarca-sacerdote era un profondo osservante dell’aspetto sacrale del tempo e dei ritmi stagionali. Il suo interesse determinò l’aggiunta di questi due mesi, ove Febbraio è inteso quale periodo purificatore e preparatorio per l’inizio di un nuovo ciclo a Marzo. Dal latino “februare”, purificare, abbiamo il nostro febbraio, periodo dell’anno in cui il 14 e 15 febbraio venivano celebrati Fauno Luperco, le Lupercalie e le Februalie, dalla dea latina Febris (l’etrusco Februus), divinità legata alla morte, associata alla malaria e alla purificazione. I riti purificatori introducevano al nuovo ciclo dell’anno, poiché il calendario romuleo iniziava il primo marzo. La dea Febris favoriva e propiziava il risorgere di una natura purificata, preparandola ad un nuovo inizio. Ho già fatto notare che il nostro termine ‘febbre’ deriva dal nome della divinità Febris. Inoltre, è interessante osservare che il nostro termine ‘febbre’ richiama anche e ancora l’idea di purificazione. Infatti, per noi, “avere la febbre” è considerato patologicamente un effetto di autodifesa del nostro organismo (i nostri nonni dicevano che la febbre “combatte e scarica i malanni” e quindi purifica!). È curioso anche notare che da “febris” abbiamo Santa Febronia, protettrice degli ammalati, e veniva celebrata il 14 febbraio (attualmente il cinque luglio). S. Febronia e S. Valentino furono proposti al fine di cancellare il ricordo delle Lupercali e della Februalia. Però, malgrado il sincretismo religioso operato dalla Chiesa, gli antichi rituali, interpretati in chiave cristiana, hanno conservando l’idea di fondo di “purificazione e preparazione” per Pasqua e la Resurrezione. La Quaresima cristiana inizia con il mercoledì delle Ceneri, periodo durante il quale si è invitati alla penitenza. Ma cosa si intende per Quaresima? È la reinterpretazione cristiana del periodo di purificazione dell’antichità classica. Anche l’uso delle candele (Candelora) risale alle antiche fiaccolate delle matrone romane a significare la Nuova Luce e l’idea di purificazione. Fu durante l’episcopato di Papa Gelasio I(492-496) che furono aboliti definitivamente gli ultimi residui pagani delle Lupercali e della Februalia, sostituendoli con S. Febronia, S Valentino, la Quaresima e la Candelora. Quest’ultima col cristianesimo assunse uno spiccato carattere mariano, mettendo in risalto l’aspetto purificatorio della Madre durato fino a Vaticano II. Il due febbraio la Candelora celebrava i quaranta giorni di “Purificazione di Maria” dalla nascita di Gesù. È altresì curioso notare che fino a pochi decenni fa in Italia, nelle zone rurali, dopo il parto le puerpere restavano in casa per quaranta giorni, periodo, dicevano, che serviva alla “purificazione della madre”. Di là il termine Quaresima che deriva dal latino “quadragesima”, quarantesima, ossia della durata di quaranta giorni. Periodo caratterizzato da diverse forme di penitenza, tra cui il digiuno e l’astinenza delle carni. È sorprendente come il numero quaranta è ricorrente in molte tradizioni culturali e religiose precedenti il cristianesimo ed alle quali il cristianesimo stesso fa riferimento. Erano 40 le notti dei Misteri Eleusini; i giorni di sacrifici in onore a Mithra erano 40; il Diluvio universale durò 40 giorni; Gesù restò nel deserto 40 giorni; 40 furono i giorni dedicati alla “purificazione di Maria”. Il numero 40 ha, come il numero 13, connotazioni esoteriche e simboliche; fa riferimento ad un “passaggio” che prepara alla seconda rinascita che è quella spirituale. Nel passato, durante la Candelora, nelle chiese venivano distribuite ai fedeli delle candeline benedette, che venivano accese durante forti temporali, al fine di riceverne protezione; proprio quel che avveniva in occasione delle Lupercali romane. La Quaresima segue il martedì grasso, ultimo giorno per abbuffarsi, prima delle privazioni imposte in questo periodo, e inizia con il Mercoledì delle Ceneri. Ma perché Mercoledì delle Ceneri? Il nome fa riferimento al rito simbolico che lo caratterizza. Nel corso della Messa, quel giorno il celebrante sparge simbolicamente sulla testa dei fedeli della cenere ottenuta bruciando i rami d’ulivo benedetti la Domenica delle Palme dell’anno precedente. Il gesto dell’imposizione delle ceneri ha un duplice significato spirituale: ricorda il lato effimero della vita e il pentimento dell’uomo di fronte a Dio. Dopo le Ceneri inizia ufficialmente la Quaresima, tempo che il rito cristiano dedica al periodo di penitenza purificatrice e preparatoria per la Pasqua. Questo concetto di mortificazione preparatoria a una resurrezione lo troviamo in molteplici tradizioni religiose. Penitenza-purificazione inteso come un cammino che porta alla rinascita o alla resurrezione. Secondo R. Allendy, il numero 40 “è la realizzazione di un ciclo, o meglio il ritmo delle ripetizioni cicliche dell’Universo”. In tutte le dottrine religiose precristiane, il periodo di purificazione è simbolo dell’eterna preparazione che non è destinata a rattristarci, ma ad invitarci a riflettere serenamente su questo cammino meraviglioso che è la nostra vita!
(Continua)