MONTRÉAL – Domenica 23 Ottobre, la nostra meravigliosa e amata parrocchia della Consolata, gremita di fedeli, gridava al mondo cristiano la sua immensa gioia, la sua grande commozione, la sua inestimabile fierezza nell’accogliere tra le sue mura uno dei suoi figli migliori: Sua Eccellenza Mons. Frank Leo. Ebbene, trovandomi in questo inabituale ed indescrivibile evento, vorrei mettere in risalto la pura e genuina strada percorsa da questo meraviglioso uomo, che, in un lasso di tempo brevissimo, a soli 51 anni è riuscito non solo a salire uno dei gradini più importanti della gerarchia ecclesiastica, diventando Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Montréal, ma anche ad entrare prepotentemente nei nostri cuori, accattivandosi la simpatia e la stima di tutta la nostra Comunità. Simbolo di bontà, amore e umiltà, valori innati che lo hanno sempre accompagnato, fin dall’adolescenza, da quando era un ragazzo già di grande carisma e di straordinaria intelligenza. Noi parrochiani della Consolata abbiamo varcato la soglia della nostra chiesa per decenni, con il sole e sotto le intemperie, abbiamo avuto modo di conoscere tanti parroci e preti, e ognuno aveva il suo fascino, ciascuno è stato apostrofato per il suo operato e le sue virtù. Tutti si sono mostrati degni dell’abito che indossavano, eppure, i nostri cuori hanno un ritmo cardiaco differente ogni volta che siamo a cospetto di sua Eccellenza per stringergli la mano. 

Grazie Don Franco per averci regalato ancora una volta tanta gioia e tanta emozione. L’augurio più bello che potremmo fargli è di vederlo un giorno festeggiare a Roma per la fumata bianca e la celebre frase “Habemus papam”. 

Con Reverenza, Pardo Di Liello