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Da Nord a Sud, un’esplosione di cultura popolare

Dai giganteschi carri in legno di Bormio fino alle sfilate dei giudei a San Fratello, nel messinese: cinque tradizioni della cultura popolare per celebrare l’avvento della Pasqua e la Settimana Santa

ROMA – Voglia di rinascita, voglia di primavera. Da celebrare nei giorni di festa che propone il calendario. Da Nord a Sud sono tante le tradizioni locali per salutare la Pasqua, alcune affondano le radici in epoche lontanissime. Altre sono più recenti. Se site curiosi di riscoprirle, il giornale on line Tag43 ha selezionato per voi cinque località che dalla Valtellina alla Sicilia, passando per il Forlivese, Firenze e L’Aquila, sfoggiano l’aspetto migliore per celebrare la settimana Santa e la resurrezione di Gesù.

Bormio, la riproduzione in legno dei personaggi delle Sacre scritture. Nascono dalle usanze contadine i cerimoniali di Bormio, in Valtellina. Qui, in inverno, i giovani costruiscono Pasquali, enormi catafalchi in legno a tema religioso, manifesto di grandi abilità artigianali. Profili di Cristo sormontati da architetture, corone regali, archi a tutto sesto, personaggi dele scritture affiancati da strumenti d’epoca sono fissati su portantine trasportate a spalla, che sfilano nel giorno di festa per le vie del paese in una processione seguita da adulti e bambini in abiti tipici della montagna. Ma anche gli animali domestici e quelli che escono dalle stalle, con le pecore su tutti, sono agghindati per l’occasione. Le opere rimangono esposte nella piazza centrale anche il Lunedì dell’Angelo.

Tredozio, il palio dell’uovo e la gara a chi ne mangia di più. Due appuntamenti folcloristici all’insegna della gioia e del gusto per il cibo sono la Sagra e il Palio dell’uovo di Tredozio, nel forlivese. La domenica parte il primo evento, legato a un’usanza rurale, la battitura delle uova sode, pratica che si riteneva portasse fortuna. Poi parte la gara a chi ne mangia di più. Contemporaneamente, spettacoli di strada, degustazioni, mostre artigianali, giochi che coinvolgono il pubblico. Per Pasquetta è invece il turno della disfida fra i quattro rioni, che dopo un corteo in costumi di ispirazione medievale, si combattono nell’antico alveo del corso d’acqua nel tiro alla fune, a colpi di lancio di ova crude, nella ricerca nel pagliaio.

Firenze, il Carro di fuoco segno di buon auspicio. Anche la festa scoppiettante di Firenze ha un legame profondo con i gesti propiziatori. Il Carro di fuoco, pieno di materiale esplosivo, viene trainato da due buoi bianchi, di razza chianina, infiocchettati di tutto punto. Il carico, che si accende durante la messa di Pasqua, una volta entrato in piazza del Duomo, viene collegato all’altare maggiore della basilica da un lungo cavo di ferro, alla cui estremità è assicurata una colombina che stringe nel becco un ramoscello d’ulivo. Al Gloria l’animaletto corre velocemente lungo il filo, attraversando la navata centrale di Santa Maria del Fiore, tocca il carro con una piccola miccia accesa e fa esplodere mortaretti e razzi. A quel punto entrano in scena i gonfaloni con gli stemmi della città e, se tutto funziona senza difficoltà, un applauso liberatorio esprime il sollievo per un anno che si preannuncia positivo.

Sulmona, lo spettacolo della Madonna che scappa in piazza. Un altro rito di impatto straordinario è quello della Madonna che scappa in piazza. Ogni anno ha luogo a Sulmona, centro in provincia de L’ Aquila: le sculture degli apostoli Giovanni e Pietro vengono accompagnate nella chiesa di San Filippo, perché possano mediare con Maria, convincendola ad uscire e incontrare il figlio. La domenica i portatori in bianco e verde, nelle stesse tonalità degli abiti indossati dalla Vergine, conducono verso il centro della piazza la statua della Madre che, non appena riconosciuto Gesù, perde la veste del lutto mentre le colombe si alzano in volo. Parte a quel punto una corsa veloce, perfettamente sincronizzata, che nel giro di pochi secondi fa riavvicinare mamma e figlio.

San Fratello, a Messina va in scena la Festa dei Giudei. Uno spettacolo unico in tutta la Sicilia si svolge nel messinese, a San Fratello. La Festa dei Giudei si apre il Mercoledì Santo, quando nelle chiese parrocchiali del centro vengono allestiti sepolcri e le donne coprono il capo alle statue della Madonna con un manto nero. Le stesse portano come atto votivo dei piatti con legumi in fase di germoglio perché tenuti al buio nel periodo precedente. Poi tocca alla rievocazione del calvario di Gesù, che si ripete anche nei due giorni successivi: contadini e pastori che vestono giubba e calzoni in mussola rossa, con testa coperta da un cappuccio, sfilano correndo all’impazzata fra le vie del paese. Sottolineano le colpe di chi ha annientato e ucciso Cristo.

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