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Da Cipro il tentativo di appropriarsi del marchio senza soddisfare i requisiti

Nuovo attacco all’aceto balsamico di Modena Igp. Dopo la Slovenia è ora la volta di Cipro. 

Lo scorso 22 giugno, il Governo di Nicosia ha infatti notificato alla Commissione Europea una modifica alle proprie leggi alimentari, introducendo la possibilità di chiamare “aceto balsamico” una miscela di aceto, mosto d’uva e zucchero. La stessa procedura era stata portata avanti, un anno fa, anche dal Governo di Lubiana. 

L’operazione è in netto contrasto con i regolamenti comunitari che tutelano il sistema Dop e Igp e che ne disciplinano l’etichettatura. Per questo motivo l’Italia si è attivata per contrastare tale possibilità confezionando un dossier per l’opposizione formale alla richiesta cipriota sul prodotto “aceto balsamico” che ha raggiunto lo scorso 22 settembre gli uffici della Commissione Europea a Bruxelles. 

Il documento, in cui si sostiene l’incompatibilità della bozza di regolamento tecnico presentata dalla Repubblica di Cipro con i principi del diritto comunitario, è stato elaborato sulla scorta degli elementi forniti dal nostro Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e trasmesso dal nostro Ministero dello Sviluppo Economico alla Commissione europea.

Il documento inviato dall’Italia a Bruxelles contiene molteplici e puntuali argomentazioni elaborate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in qualità di autorità competente per la protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari, e incentrate in particolare sul meccanismo di protezione dei prodotti di qualità riconosciuti dall’Unione europea e sui principi generali in materia di evocazione, il cosiddetto Italian sounding, relativi alla giurisprudenza della Corte di Giustizia.

Tra le argomentazioni fornite dalle autorità italiane, si fa notare come il progetto notificato da Cipro risulti contrario ai Regolamenti dell’Unione Europea anche in materia di etichettatura dei prodotti e di informazione ai consumatori, ai Regolamenti UE in materia di prodotti IGP e DOP e ai principi dell’UE relativi all’armonizzazione della legislazione alimentare, alla parità di trattamento dei prodotti provenienti da Stati membri diversi, alla reciprocità e alla concorrenza leale nel mercato interno, al trattamento equo dei prodotti simili e alla prevenzione di inutili ostacoli agli scambi e alla concorrenza. 

Inoltre, uno specifico accento viene posto sul principio della libera circolazione delle merci con particolare riferimento a tre prodotti di eccellenza dell’Italia riconosciuti dall’Unione europea, vale a dire l’Indicazione Geografica Protetta “Aceto Balsamico di Modena” e le Denominazioni di Origine Protetta “Aceto Balsamico tradizionale di Modena” e Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia”. 

Si sottolinea anche come la Corte di Giustizia abbia chiarito in diverse occasioni l’ampia portata della protezione delle denominazioni registrate, soprattutto per quanto riguarda i casi di evocazione, citando tra le altre le sentenze relative al “Cambozola” e al “Parmesan”. 

Gli uffici del Ministero delle Politiche agricole seguiranno l’evolversi della questione presso la Commissione, a difesa non solo di uno dei prodotti italiani di eccellenza ma anche della stessa tenuta del sistema europeo di protezione delle Indicazioni Geografiche. 

È evidente che la tutela riconosciuta a livello europeo alle produzioni Dop e Igp si coniuga con la necessità di non confondere i consumatori, nonché con l’obbligo di non distorsione della concorrenza. C’è da essere ottimisti circa il fatto che l’Unione europea agirà in modo coerente con le politiche adottate da lei stessa in questi anni per tutelare e valorizzare i prodotti di qualità e di eccellenza, espressione dei territori e che, di conseguenza, non potrà che respingere la richiesta di Cipro senza esitazione.

Infatti, è chiara la differenza tra l’aceto balsamico e i condimenti a base dello stesso ai quali il Governo di Cipro potrebbe fare tranquillamente riferimento senza attentare ai tradizionali Aceti Balsamici Dop e Igp frutto della nostra tradizione e sottoposti a specifici disciplinari di produzione che ne tutelano il valore e i territori di provenienza. 

Infatti, la differenza sta tutta negli ingredienti e nel processo di produzione che sono molto simili a quelli usati per la preparazione dell’Aceto Balsamico di Modena I.G.P. e del tradizionale D.O.P che viene prodotto con il solo mosto cotto, dopo specifiche procedure d’invecchiamento. e che deve essere imbottigliato esclusivamente in bottiglie di vetro da 100 ml.  Regole alle quali non sono sottoposti i condimenti cosiddetti balsamici.

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