a cura del Senatore Tony Loffreda
Con l’autunno che si avvicina, l’estate 2023 sta lentamente scomparendo dai nostri specchietti retrovisori. I nostri figli sono tornati a scuola così come i parlamentari sono tornati in Parlamento. Spero che abbiate tutti trascorso un’estate meravigliosa! La realtà, tuttavia, è che i lussi come le vacanze sono sempre più fuori dalla portata dei canadesi e, in questi tempi di inflazione alta e pressioni sul costo della vita, è probabilmente l’ultima delle loro preoccupazioni. In effetti, avere il cibo a tavola e un tetto sulla testa resta il principale pensiero dei canadesi. Dopo il calo degli ultimi mesi, ad agosto l’inflazione è tornata a salire, attestandosi al 4%. Le cose vanno ancora peggio per il carrello della spesa, visto che l’inflazione alimentare è ancora più alta. Secondo un recente sondaggio, i consumatori canadesi sono tra i più preoccupati per l’inflazione alimentare e in tanti hanno modificato le proprie abitudini di spesa in funzione di prezzi più convenienti.
La settimana scorsa, la banca RBC ha annunciato che l’incertezza finanziaria è la nuova normalità per la maggior parte dei canadesi, mentre quasi la metà non è mai stata così stressata per i soldi. Il costo della vita costituisce la principale fonte di inquetudine per i cittadini. Al di là dell’impatto immediato dell’inflazione sulla nostra vita quotidiana, le tendenze inflazionistiche superiori alla media stanno preoccupando molte persone anche per l’impatto a medio e lungo termine. Il 39% ritiene che ci vorrà più tempo per andare in pensione, mentre il 21% prevede di dover tornare a lavorare nonostante sia in pensione – segno che l’aumento del costo della vita sta avendo un impatto su vari segmenti della popolazione, dai pensionati alle giovani famiglie, dagli studenti agli immigrati. I risultati di questo stesso sondaggio RBC suggeriscono che il 64% teme che quest’anno dovrà affrontare dei problemi finanziari, mentre il 72% è preoccupato di contrarre ulteriori debiti. Ed è risaputo che le famiglie canadesi hanno un indebitamento tra i più elevati nell’OCSE.
La nostra ‘Commissione Banche, Commercio ed Economia’ del Senato ha preso molto sul serio tutti questi segnali che si sono succeduti negli ultimi mesi. All’inizio di quest’anno abbiamo pubblicato un rapporto sullo stato dell’economia e dell’inflazione. I testimoni che sono stati convocati in audizione avevano opinioni diverse sulle origini dei nostri problemi economici, ed opinioni altrettanto diverse su ciò che occorre fare per affrontare la crisi di sostenibilità in Canada. Un economista ha spiegato che il Canada potrebbe essere sull’orlo di una recessione economica significativa, potenzialmente lunga e dannosa, poiché il rapido aumento dei tassi di interesse ha comportato un calo del valore dei beni e dei prezzi immobiliari, e un aumento degli oneri di servizio per i debiti delle famiglie. Pur non condividendo necessariamente le sue prospettive pessimistiche sul futuro della nostra economia, concordo sul fatto che il settore immobiliare e l’indebitamento delle famiglie sono due sfide importanti che devono essere affrontate con urgenza. Sono d’accordo con lui sul fatto che abbiamo bisogno di maggiori investimenti federali in alloggi a prezzi accessibili, compresi investimenti significativi nell’offerta di ‘alloggi non di mercato’ di tutti i tipi, come cooperative, immobili pubblici e sociali, trust di edilizia abitativa comunitaria e altri ancora.
Per quanto riguarda la carenza di alloggi, un esperto ha condiviso le sue inquietudini sull’aumento dei tassi di interesse e su come questi aumenti potrebbero esacerbare la carenza di alloggi in Canada, riducendo gli investimenti residenziali in un momento in cui abbiamo bisogno di costruire più case per soddisfare la domanda di una popolazione in aumento. I dati demografici e il patrimonio immobiliare residenziale indicano che ci troviamo di fronte a un grave deficit abitativo. Proprio la scorsa settimana, la Canadian Mortgage and Housing Corporation ha mantenuto la sua proiezione per il 2022, secondo cui il Canada avrà bisogno di circa 3,5 milioni di unità abitative aggiuntive entro il 2030, per ripristinare l’accessibilità. Il Canada è pronto ad affrontare questa sfida?
Questa settimana, se tutto va secondo i piani, probabilmente sarò eletto vicepresidente della ‘Commissione Banche, Commercio ed Economia’ del Senato e il mio augurio è che la nostra Commissione si occupi in modo approfondito della crisi abitativa. Dobbiamo affrontare questa crisi di petto e trovare soluzioni ad alcuni degli ostacoli che i canadesi si trovano ad affrontare rispetto alla proprietà della casa. Secondo un nuovo sondaggio di Mortgage Professionals Canada, pubblicato la scorsa settimana, la percentuale di canadesi non proprietari di casa che pensano che non saranno mai in grado di acquistarne una è aumentata del 15% solo negli ultimi sei mesi, raggiungendo il 48%.
Tuttavia, cosa forse ancora più importante, la nostra Commissione deve occuparsi della questione dell’abbordabilità abitativa. Sebbene mi renda conto che molti considerino l’acquisto di una casa come un investimento a lungo termine e l’obiettivo di una vita, non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che un riparo adeguato costituisce un diritto umano fondamentale e che stiamo deludendo molti dei nostri cittadini. La nostra Commissione sicuramente ha tutte le carte in regola per esaminare l’abbordabilità, l’accessibilità, la disponibilità e la stabilità del mercato immobiliare canadese.