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Crescita inclusiva e fine della povertà: le sfide per un mondo più giusto

Il ruolo-chiave del Canada con la Banca Mondiale ed il Fondo Internazionale

 

a cura del Senatore Tony Loffreda, Senatore indipendente canadese (Québec)

Anno dopo anno, nel loro paese o all’estero, ai canadesi vengono spesso ricordate le numerose sfide che il mondo sta affrontando ed i problemi che dobbiamo risolvere per aiutare i nostri concittadini a godere di uno stile di vita dignitoso, onesto e sostenibile. L’elenco è lungo e scoraggiante e sono necessarie risposte urgenti: la mitigazione dei cambiamenti climatici, la riduzione della povertà, l’accesso sostenibile all’assistenza sanitaria, la stagnazione economica, l’inflazione e l’alto costo della vita, le tensioni geopolitiche, i flussi migratori forzati, e la lista va avanti…

Per fortuna, la Comunità internazionale, compresi il Canada e Paesi che la pensano allo stesso modo, può ritrovarsi in diversi contesti per affrontare queste problematiche, apprendere gli uni dagli altri e prendere in considerazione misure adeguate per la risoluzione dei problemi. Il Gruppo della Banca Mondiale (BMG) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sono due organizzazioni al centro di queste discussioni, ed hanno il peso politico, il sostegno internazionale e il capitale necessario per ottenere risultati reali a favore dei cittadini di tutto il mondo.

All’inizio di questo mese, in qualità di presidente del Capitolo Canadese della Rete Parlamentare sulla Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale, ho avuto l’onore di partecipare al Global Parliamentary Forum 2023 che si è svolto a Washington. Per due giorni, circa 200 parlamentari provenienti un centinaio di paesi, insieme a leader della società civile, organizzazioni partner e alti funzionari delle istituzioni finanziarie internazionali, hanno discusso dei modi per stabilizzare l’economia, esaminare alcuni dei problemi più urgenti e promuovere una crescita inclusiva.

Il Forum di quest’anno, dal titolo “Sfide difficili, scelte più difficili”, è stato incentrato sulle molteplici crisi che affliggono il pianeta. Oltre ad un’esclusiva riunione parlamentare con il presidente del WBG David Malpass e l’amministratore delegato del FMI Kristalina Georgieva, i parlamentari sono stati invitati a partecipare a varie sessioni con esperti e legislatori di primissimo piano. Tra i temi affrontati, l’emancipazione delle donne nelle nostre società, la trasformazione della governance e della responsabilità e il superamento del gap di capitale umano.  La mia collega, la senatrice Rosa Galvez, è stata relatrice in una sessione in cui ci è stato ricordato che qualsiasi crescita futura deve essere più verde. Molte delle discussioni si sono focalizzate sulla necessità che il mondo sia preparato meglio, dal punto di vista finanziario, per affrontare le sfide di domani. È evidente la necessità di aumentare i fondi per salvaguardare la vita e il sostentamento delle persone del mondo intero. I parlamentari svolgono un ruolo centrale nel responsabilizzare i propri governi e nello spronarli ad accrescere il proprio sostegno, finanziario e non, a favore di meccanismi di finanziamento globali come il WBG e il FMI.

Durante il soggiorno a Washington, ho approfittato dell’opportunità di partecipare a molte delle sessioni degli «Incontri di Primavera» della Banca Mondiale, dove ho avuto il privilegio di incontrare la nostra Vice Prima Ministra, Chrystia Freeland, e il suo Vice, Michael Sabia. Nel corso di una sessione, Janet Yellen, Segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, ha rassicurato i partecipanti e il mondo intero affermando che i nostri principali sistemi bancari sono sani. Ho detto la stessa cosa nella rubrica del mese scorso.

Nonostante il FMI preveda una bassa crescita nei prossimi anni, le principali economie non dovrebbero ignorare alcuni dei bisogni globali più urgenti e devono continuare ad investire nel benessere di individui e nazioni che potrebbero non godere degli stessi diritti e privilegi di base come facciamo qui in Canada.

Il governo federale deve portare avanti, e forse anche accelerare, la sua agenda di sviluppo internazionale, ma anche il settore privato è chiamato a svolgere un ruolo molto più centrale nell’aiutare i paesi in via di sviluppo. Come ha sottolineato la Ministra Freeland a Washington, “data la scarsità di aiuti ufficiali allo sviluppo, la Banca è chiamata a rafforzare la sua capacità di agevolare il capitale privato per lo sviluppo ed incrementare la mobilitazione delle risorse domestiche”. Aggiungendo che, “così facendo, è essenziale sfidare le barriere reali e percepite agli investimenti nei mercati emergenti e di frontiera”.

So bene che il Canada, in quanto orgoglioso membro sia della Banca Mondiale che del Fondo Monetario Internazionale, resta concentrato a fare la sua parte per realizzare la missione di entrambi gli organismi di porre fine alla povertà estrema e di promuovere una prosperità condivisa. In qualità di membro fondatore del WBG, dal 1960 il Canada ha contribuito donando circa 15 miliardi di dollari alla Bank’s International Development Association, che fornisce sovvenzioni e prestiti a tasso zero per progetti e programmi in alcuni dei Paesi più poveri al mondo.

Come affermato dal Consiglio Atlantico, un tema comune durante le deliberazioni a Washington è stato quello di capire come bilanciare esigenze chiare ma contrastanti nel breve periodo rispetto al medio e lungo termine. Il percorso da seguire potrebbe non essere chiaro, ma sappiamo che la risposta del mondo, attraverso il WBG e il FMI, deve essere coordinata, ambiziosa, rapida, di grande impatto e di larga portata per ottenere risultati duraturi. E il Canada può svolgere un ruolo chiave in questa agenda.

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