L’anticorpo monoclonale sperimentale anti-Covid sotrovimab mantiene in vitro l’attività contro la nuova variante Omicron del coronavirus Sars-CoV-2. E’ quanto emerge da un aggiornamento dei dati preclinici sul farmaco, pubblicato sulla piattaforma pre-print ‘bioRxiv’, annunciano la britannica GlaxoSmithKline e l’americana Vir Biotechnology. Sotrovimab è tra i monoclonali per i quali l’Agenzia italiana del farmaco Aifa ha autorizzato l’impiego anche in attesa dell’autorizzazione all’immissione in commercio, per il trattamento di Covid-19 lieve o moderato, negli over 12 che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad alto rischio di sviluppare una forma grave di malattia.
I dati preclinici – spiegano Gsk e Vir in una nota – sono stati generati mediante test con pseudo-virus delle mutazioni note combinate della variante Omicron, che includevano il numero massimo di modifiche (37 mutazioni) identificate fino ad oggi nella proteina Spike di Sars-CoV-2. Questi risultati si basano sui dati preclinici iniziali generati attraverso i test sugli pseudo-virus, forniti la scorsa settimana, che mostrano che sotrovimab ha mantenuto l’attività in vitro contro le singole mutazioni chiave della variante Omicron, comprese quelle trovate nel sito di legame del sotrovimab. Questi dati si aggiungono al crescente corpo di prove precliniche che dimostrano che sotrovimab mantiene l’attività contro tutte le varianti testate di preoccupazione.
“Sotrovimab è il primo anticorpo monoclonale a riportare dati preclinici che dimostrano attività contro tutte le varianti di Sars-CoV-2 testate che destano preoccupazione e interesse fino ad oggi, tra cui Omicron, così come l’ancora prevalente e altamente contagiosa variante Delta – ricorda George Scangos, amministratore delegato di Vir – Dato lo spostamento di neutralizzazione inferiore a 3 volte dimostrato nel test preclinico di pseudo-virus, che scende al di sotto della guida della scheda informativa autorizzata dalla Fda di meno di un cambiamento di 5 volte, siamo fiduciosi che sotrovimab continuerà a fornire un beneficio significativo per il trattamento precoce dei pazienti che sperano di evitare le conseguenze più gravi di Covid-19.
“Fin dall’inizio della nostra collaborazione con Vir abbiamo ipotizzato che sotrovimab avrebbe avuto un’elevata barriera alla resistenza e quindi avrebbe potuto fornire il miglior potenziale della categoria per il trattamento precoce di pazienti con Covid-19 – dichiara Hal Barron, Chief Scientific Officer e President R&D, Gsk – Questi dati preclinici dimostrano il potenziale dell’efficacia del nostro anticorpo monoclonale contro l’ultima variante, Omicron, oltre a tutte le altre varianti preoccupanti definite fino ad oggi dall’Oms, e non vediamo l’ora di discutere questi risultati con le autorità regolatorie di tutto il mondo”.