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“Colpa dei costi di trasporto, ma il cibo italiano resta il migliore”

Intervista a Giovanni Occhiuto, importatore e proprietario di “Berchicci”

di Vittorio Giordano

MONTRÉAL – I prezzi sono ormai fuori controllo. Lo viviamo ogni giorno alla pompa di benzina o al supermercato: quasi tutti i beni e servizi registrano rincari importanti che pesano sulle tasche dei consumatori. Anche perché i salari non crescono alla stesso ritmo. Senza trascurare il boom della spesa energetica, aggravata anche dal freddo glaciale degli ultimi giorni. Dopo la pandemia, ci si è messa pure l’inflazione. Secondo Statistics Canada, il tasso di inflazione annuale del Canada è aumentato al 4,8% nel dicembre 2021,: il più alto dal 1991, a causa dell’aumento dei prezzi di cibo, veicoli passeggeri e alloggi. L’inflazione, che è in aumento dallo scoppio dell’epidemia di Covid-19 nel febbraio 2020, era del 4,7% a novembre 2021. I prezzi delle pompe di benzina sono aumentati del 33,3% l’anno, su 12 mesi a dicembre, rispetto a un aumento annuale del 43,6% a novembre, con l’inasprimento delle restrizioni di salute pubblica relative alla variante Omicron che ha pesato sulla domanda. Escludendo la benzina, Statistics Canada ha affermato che l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 4% su base annua. Se c’è una cosa a cui noi italiani non riusciamo proprio a rinunciare è il piacere a tavola. Con la spesa alimentare che, seppur necessaria, sta diventando un salasso. Ne abbiamo parlato con Giovanni Occhiuto, importatore di prodotti alimentari Made in Italy, grossista, dettagliante e proprietario di “Berchicci Importing Ltd” (al 6205 boulevard Couture, Saint-Léonard), un’istituzione del cibo italiano a Montréal. “L’aumento dei prezzi – ci ha detto Giovanni per telefono – è cominciato con il rincaro dei contenitori: a causa della scarsità dei container per il trasporto delle merci via mare dall’Italia a Montréal, dallo scorso ottobre le compagnie di navigazione sono state costrette a triplicarne il prezzo”. Solo il costo di trasporto, quindi, ha conosciuto un’impennata clamorosa. “Invece di costare 5.000 $, oggi un container costa 15.000 $. Automaticamente, tutto ciò che è all’interno aumenta del 20% come la pasta, o addirittura del 30% come la passata di pomodori. Gli aumenti riguardano tutta la merce che transita dall’Italia”. Ma non è finita qui. “A questo si è aggiunto il fenomeno dell’aumento dei prezzi di produzione: in Italia, la farina, che scarseggia e costa di più, ha fatto impennare anche il costo della pasta e dei derivati, come i biscotti, le torte o i panettoni, influendo inevitabilmente sul prezzo finale. E così, dovendo io pagare di più per l’approvvigionamento, il consumatore si ritroverà a spendere di più, quando fa la spesa. Noi, naturalmente, cerchiamo di minimizzare gli aumenti assorbendone una parte, ma non riusciamo ad assorbirli tutti, perché anche noi dobbiamo far fronte alle spese fisse. Cerch  iamo sempre di negoziare i prezzi con i nostri partner in Italia, però alla fine dobbiamo adeguarci a quello che ci chiedono”.

Hai notato un cambiamento nelle abitudini di consumo? “Chiaramente la gente fa un po’ più attenzione sugli acquisti, magari si limita all’essenziale, soprattutto la clientela italiana acquista i prodotti di base come la pasta, la passata di pomodori e l’olio di oliva, rinunciando al superfluo. In questo modo continuano a mangiare bene. Anche perché la dieta mediterranea fa parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Ma anche i francofoni e anglofoni non rinunciano così facilmente al buon cibo italiano”.

Alla luce della pandemia e dell’inflazione, hai pensato di rimodulare la tua offerta, incrementando i prodotti locali? “Nei nostri scaffali, abbiamo sempre avuto prodotti locali, però è la stessa clientela a chiederci prodotti italiani come, appunto, la pasta, le passate di pomodoro e l’olio d’oliva, che sono i migliori sul mercato. La nostra preferenza per l’Italia è chiara. Con prodotti come prosciutto, parmigiano e formaggi, l’Italia ha sempre saputo riempire la nostra dispensa. La nostra offerta, quindi, rimane la stessa, non cambia”.

Cosa ti aspetti dai prossimi mesi? “A partire dalla prossima primavera si dovrebbe registrare una diminuzione dei prezzi, tutto dipende da come si evolve la pandemia, ma intravedo una diminuzione dei costi di trasporto, che aiuterebbe tantissimo ad abbassare il prezzo di vendita. Ogni giorno cerchiamo di fare del nostro meglio per garantire ai consumatori, già nostri clienti o in generale sul mercato di Montréal, i migliori prezzi possibili, con la possibilità di poter scegliere tra prodotti di qualità. Ce la stiamo mettendo tutta!”.

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