(Adnkronos) – “L’oceano regola il clima del Pianeta e dunque un oceano sano è fondamentale per contrastare il cambiamento climatico”. Così all’Adnkronos, Francesca Santoro, Senior Programme Officer della Intergovernmental Oceanographic Commission (Commissione Oceanografica Intergovernativa) Unesco, alla vigilia della Un 2023 Water Conference, che si terrà a New York, presso il Palazzo delle Nazioni Unite, dal 22 al 24 marzo 2023.
“Purtroppo allo stesso tempo è proprio l’oceano a subire le conseguenze peggiori della crisi climatica – spiega – Parliamo ovviamente dell’aumento della temperatura delle acque, che in alcuni sottobacini, come il nostro Mediterraneo, causa importanti cambiamenti della struttura dell’ecosistema con l’arrivo di alcune specie aliene, arrivando a parlare di vera e propria tropicalizzazione del Mediterraneo. Allargando lo sguardo, però, a subire le conseguenze più immediate e evidenti saranno tutte le aree costiere poiché lo scioglimento dei ghiacci, e il fenomeno dell’espansione termica, porteranno, e in realtà stanno già causando l’innalzamento del livello del mare”.
“Con il clima del resto stanno cambiano le stesse dinamiche oceanografiche generando una serie di feedback, alcuni più visibili, altri meno ma in ogni caso con ripercussioni anche sulle risorse idriche come fiumi e laghi – continua Santoro – La Water Conference delle Nazioni Unite sarà dunque l’occasione anche per analizzare il profondo e indissolubile legame tra acqua salata e acqua dolce. In questo contesto ad avere un ruolo cruciale sarà l’Ocean Literacy (Educazione all’Oceano), strumento e chiave per affrontare il cambiamento climatico, promuovere una Blue Economy sostenibile e un approccio integrato sul tema dell’acqua”.
Temi al centro del side event alla Water Conference ‘Ocean Literacy as a powerful tool to address climate change and promote sustainable blue businesses while encouraging cross-sectoral partnerships and bridging Sdgs 6&14’, organizzato da (Ioc-Unesco) in collaborazione con OceanPact e Acquamater (23 marzo, alle 8, presso Un headquarter, Room B).
Gli oceani, conclude, possono avere “un ruolo fondamentale sia nel contrastare il cambiamento climatico che nel preservare la salute umana. Nell’oceano e nelle zone costiere esistono i cosiddetti ecosistemi ‘blue carbon’ o carbonio blu. Sono piante marine, come la Posidonia oceanica nel nostro Mediterraneo o le mangrovie nelle zone tropicali che stoccano il carbonio in maniera fino a 5 volte più efficace delle piante terrestri. Ecco che avviare progetti di riforestazione marina è davvero importante. L’oceano inoltre ha assorbito fino al 90% del calore in eccesso a causa della sua grande capacità termica. Un nuovo studio, utilizzando un metodo diagnostico innovativo, ha dimostrato che le correnti che formano la circolazione verticale negli oceani svolgono un ruolo fondamentale nella formazione delle maggiori riserve di carbonio di origine umana nell’oceano. Preservare la salubrità dell’oceano significa dunque darci maggiori chance di sopravvivere anche nei decenni a venire”.