MONTRÉAL – “Facevo ginnastica artistica da piccolo, ho iniziato danza a 14 anni, quindi tardi, in una scuola di Asti molto piccola. Ho poi iniziato un liceo per ballerini, cantanti e attori, il liceo coreutico teatrale Germana Erba di Torino, ho studiato quindi anche storia della danza, solfeggio, musica, canto… il mio indirizzo è stato la danza. La danza è costosa. I miei genitori mi hanno sempre supportato, facendo uno sforzo economico. È stato anche per me un grande sforzo fisico e mentale. Non ero mai a casa, entravo a scuola alle 8 del mattino e magari uscivo alle 9 di sera. Prove, spettacoli il weekend… è un grande impegno per noi ragazzi e anche per i genitori che ti devono stare dietro… ripensandoci, non so mia madre come ha fatto a fare cosi tanto per me, mentre anche lavorava lei. Prima della maturità ho avuto una crisi, ho pensato non ce la faccio, c’è troppa pressione, troppi ballerini più bravi, con caratteristiche fisiche più esatte, la scuola stessa mi stava facendo passare la voglia di ballare, poi i miei genitori mi hanno convinto a perseverare, sono stato fortunato”. Così attacca subito a parlare del suo percorso il giovanissimo Christian Scifo, 20 anni, arrivato a Montréal l’anno scorso. Entrato in contatto con la GC Dance Events, l’agenzia di danza di Giuseppe Canale, talentuoso ballerino napoletano de Les Grands Ballets Canadiens, Christian ha avuto un trampolino di lancio. “Sono andato a Napoli, abbiamo fatto foto, video, Giuseppe ha mandato il mio materiale ovunque, anche al GBC, io mi sono detto che non mi avrebbero preso mai. Nel frattempo mi arrivavano degli inviti di audizione dal Portogallo, dalla Germania, ero pronto per andare… E invece mi hanno preso al Grands Ballets… ma io ero in quinta liceo, dovevo finire la maturità… i miei genitori erano euforici… sono partito per Montreal! Il direttore del GBC, però, ha voluto che io facessi prima un percorso formativo di 3 mesi all’École supérieure de ballet du Québec. Nel giugno 2022 ho avuto il mio primo spettacolo importante anche se con un piccolo ruolo, nel La Belle au bois dormant, a Place des Arts. Sono poi tornato di fretta prima della maturità a studiarmi tutte le materie, la scuola mi mandava il materiale, facevo interrogazioni a distanza, i professori sono stati molto comprensivi e flessibili… ho studiato come un matto… il mio liceo ha un talento ogni 10 anni e si sono gasati parecchio per questa mia avventura al GBC, quindi hanno usato le mie foto per farsi pubblicità, per farmi rappresentare la scuola, far vedere che sfornano talenti che vanno addirittura in Canada. L’agenzia di Giuseppe è stata un enorme aiuto… Sono quindi entrato al GBC come apprendista partecipando quest’inverno al Casse-Noisette. Io ho avuto il ruolo dello schiaccianoci stesso, ho fatto il walzer dei fiori, il genitore nella prima scena, la danza cinese, il soldato meccanico, il piccolo soldato… mi è capitato di cambiarmi in pochi secondi e rientrare in scena con un altro ruolo”. Umile ed entusiasta, Cristian adora Montréal: “Mi piace questo Nord America con tocco europeo, amo questa città, ci vivrei tutta la mia vita, ma sono giovane e devo spostarmi, esplorare, ballare in giro per il mondo… ma tornerò sempre a Montreal, ce l’ho nel cuore… è dove mi sono fatto amici da zero, sono stato da solo per la prima volta, sono diventato grande e mi sono trovato bene con tutti. Penso che in Italia ognuno pensi più a sé stesso, ognuno cerca di proteggersi, c’è più competizione… qui mi sembra che ci sia un po’ più di attenzione civile, più rispetto de lle persone, più apertura mentale”. Prossimi spettacoli in cantiere? “A marzo abbiamo un pezzo classico, Jeunehomme, e un pezzo contemporaneo, Requiem… da maggio in poi faremo Cinderella… io sono l’unicorno, è un personaggio che non c’era ed è stato aggiunto!”.
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