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CHI DIFENDE IL GIUDICE?

Il 1° giugno 2022, l’Assemblea Nazionale ha emendato la Carta della lingua francese al fine di creare il seguente obbligo: la Corte del Québec, e tutti gli altri tribunali, devono far tradurre e trasmettere immediatamente e senza indugio alle parti la versione francese di una sentenza emessa in inglese. Questa disposizione entrerà in vigore il 1° giugno 2024, tra meno di una settimana. La questione che sto sollevando va contestualizzata. Si presume che, il 18 maggio 2021, Chrystine si sia addormentata, mentre guidava la sua autovettura nel West Island e che abbia investito un ciclista, che è morto tragicamente. La conduttrice avrebbe dichiarato che stava andando a prendere un caffè da Tim Horton perché era troppo stanca. È stata accusata di guida in stato di ebbrezza (a causa della stanchezza) e di negligenza criminale che ha causato la morte (omicidio colposo). Se riconosciuta colpevole, rischia di essere condannata ad una pena detentiva in carcere. Prima di proseguire con la nostra storia, vale la pena notare la natura dell’accusa: una persona che guida in stato di alterazione, per motivi di stanchezza, può essere ritenuta colpevole di un reato penale. Nel caso che ci riguarda, l’imputata ha scelto di sottoporsi ad un processo in inglese. Infatti, l’articolo 530 del Codice penale canadese garantisce a ogni imputato il diritto di essere giudicato nella lingua ufficiale di sua preferenza. Questo diritto esiste, quindi, non solo per chi sceglie di essere giudicato in francese, ma anche per chi sceglie di essere giudicato in inglese. Si tratta di un diritto fondamentale di vitale importanza. Partiamo, dunque, da un fatto incontestabile: un imputato ha il diritto di scegliere se essere giudicato in francese, o in inglese. Se opta per la lingua inglese, il processo si svolgerà in inglese e la sentenza, di conseguenza, sarà pronunciata in inglese, visto che costituisce l’esito del processo.

 

Il legislatore quebecchese ha deciso che, in questo caso, debba essere immediatamente disponibile una traduzione in francese della sentenza. Si noti che questo requisito non è stato adottato a beneficio dell’imputato. A volte può essere vantaggioso per la vittima, ma non per l’imputato, dal momento che è la stessa vittima a richiedere un processo in inglese quando ha la possibilità di richiederne uno in francese. Il diritto penale è una materia che non rientra tra le competenze dell’Assemblea nazionale del Québec. È competenza, invece, del Parlamento del Canada emanare leggi in materia di diritto penale. L’automobilista accusata dell’omicidio di un ciclista ha il diritto, come ogni imputato, di essere giudicata in tempi ragionevoli. Va notato che questo diritto va a vantaggio anche delle famiglie delle vittime, che desiderano alleviare l’ansia che vivono nell’attesa di sapere se la persona accusata di aver ucciso la persona cara sarà condannata o meno. Questo processo è presieduto dall’Onorevole Giudice Dennis Galiatsatos, che, prima della sua nomina, era procuratore della Corona (come viene comunemente chiamato il procuratore che rappresenta lo Stato nei procedimenti penali).

 

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Grazie al suo talento e al suo duro lavoro, si era costruito una reputazione invidiabile che giustificava, in maniera più che esaustiva, la sua nomina in magistratura. Durante il procedimento preliminare, è stato lo stesso giudice a sollevare una questione che né l’accusa né la difesa avevano menzionato: visto che il diritto penale è di competenza del Parlamento canadese, l’Assemblea nazionale del Québec aveva il diritto di adottare l’obbligo di tradurre immediatamente e senza indugio tutte le sentenze dei processi penali in inglese? La questione è di capitale importanza per il sistema giudiziario, perché le parti in causa devono essere trattate equamente e senza discriminazioni, indipendentemente dal fatto che siano sottoposti a un processo in inglese, o in francese. Il giudice Galiatsatos ha stabilito che l’Assemblea Nazionale del Québec NON ha l’autorità per adottare l’obbligo di traduzione istantanea nei processi. Il giudice ha concluso che questo obbligo costituisce un’ingerenza nell’autorità legislativa esclusiva del Parlamento del Canada in materia di diritto penale. Ha quindi dichiarato inoperante questa parte della legislazione quebecchese. D’ora in poi, sarà come se non esistesse. Ma c’è l’appello… poiché ci sarà sicuramente un appello. La cosa straordinaria di questo caso che riguarda i diritti fondamentali di ogni imputato – ricordiamo che in questo caso l’imputata si è addormentata al volante, come sarebbe potuto accadere a molti di voi – è che nessuna delle due parti vuole difendere la posizione del giudice. L’imputata dice che dovrebbe essere assolta perché il processo è troppo lungo. Il procuratore della corona, che è un dipendente del governo del Québec, esita. Il Procuratore Generale del Québec ha posizioni aggressive verso il giudice. Inoltre, i media francofoni del Québec si sono accaniti sulla vicenda, a volte trasformandola in una caricatura e a volte privilegiando un pregiudizio a favore della lingua: il tutto a detrimento di un’analisi delle argomentazioni addotte dal giudice. Come possiamo vedere, finora NESSUNO ha difeso il giudice.

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