La RAI come cartina tornasole del governo Meloni
È ormai noto che la RAI rappresenta una finestra sull’Italia. Riesce a cambiare colore come un camaleonte ed è resiliente come una tartaruga.
È ormai noto che la RAI rappresenta una finestra sull’Italia. Riesce a cambiare colore come un camaleonte ed è resiliente come una tartaruga.
Le foglie che cambiano colore, l’aria più fresca e frizzante, le giornate più corte, le mele e le zucche: tutto questo e molto altro ancora rendono l’autunno una stagione meravigliosa, ricca di attività da fare con gli amici e in famiglia.
Lo scorso 22 giugno, il Governo di Nicosia ha infatti notificato alla Commissione Europea una modifica alle proprie leggi alimentari, introducendo la possibilità di chiamare “aceto balsamico” una miscela di aceto, mosto d’uva e zucchero.
Dai giornali: “Ufficialmente erano poveri. E assistiti dallo Stato con il Reddito di cittadinanza. Ma avevano auto di lusso, barche e appartamenti.” “Reddito di cittadinanza per la rom senza patente con 74 auto intestate.”
“Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”… Con quel discorso, ormai celebre in tutto il mondo, del 2019, sul palco di Piazza San Giovanni, Giorgia Meloni si è auto-stigmatizzata nell’opinione pubblica italiana e internazionale.
Dal 22 al 24 settembre, i Grands Ballets Canadiens hanno ospitato un doppio spettacolo dal titolo “Le quattro stagioni”, di Uwe Scholz e Mauro Bigonzetti. La Salle Wilfrid-Pelletier di Place des Arts era gremita giovedì 22 settembre per la première della performance, divisa in due parti da 45 minuti ciascuna.
“Les Piémontais du Québec –1665-2008” di Bruno Villata (Montréal: Losna & Tron, 2008) è uno studio in tre lingue – francese, italiano, piemontese – consacrato alla storia dei Piemontesi del Québec; e ciò dagli inizi, ossia dall’arrivo del Reggimento Carignano, fino ai giorni nostri.
Tornati a Ottawa una settimana fa, sia io che i miei colleghi siamo pronti a riprendere il nostro lavoro sui banchi della Camera dei Comuni.
Lampi e tuoni sul Molise domenica 25 settembre, giorno delle elezioni. Me ne ero quasi dimenticato come il 36% degli italiani che alle urne non ci è andato davvero.
Ogni città ha una via o una “piazza 4 Novembre”. Ma perché la toponomastica dei nostri centri abitati “celebra” questa data che non è (più) un giorno festivo?