La Ferrari
Colgo l’occasione del Grand Prix di Montréal per parlare della Ferrari, già programmata nella serie delle creazioni del genio italiano.
Colgo l’occasione del Grand Prix di Montréal per parlare della Ferrari, già programmata nella serie delle creazioni del genio italiano.
Nella televisione italiana, recentemente, hanno trasmesso un film sulla vita di questa donna straordinaria, “Margherita delle stelle”. Il padre, Roberto Hack, era di lontane origini svizzere; la madre, Maria Luisa Poggesi, era toscana.
Enrico Fermi è stato lo scienziato italiano più importante e il più conosciuto al mondo. Le sue scoperte sul comportamento dell’atomo, quando è sottoposto ad un bombardamento con particelle neutre accelerate (neutroni), portò allo sviluppo della bomba atomica e all’energia che si può ottenere dall’esplosione.
La scelta di scrivere sul recente terremoto che ha scosso Taiwan non è casuale. È opportuno inserire nella lista dei geni italiani attraverso i secoli il contributo italiano anche nel
Aprile 1912. Il Titanic, l’inaffondabile nave da crociera, urta un iceberg al largo delle coste di Terranova e manda un messaggio in Morse: “Emergenza! Abbiamo urtato un Iceberg. Affondiamo rapidamente.
In questa carrellata di geni italiani che hanno contribuito allo sviluppo della nostra società, abbiamo avuto modo di parlare di artisti, scienziati, ingegneri, uomini potenti e uomini umili, sognatori e ideatori di macchine straordinarie; una lista di geni al maschile.
La scoperta di Giovanni Caselli ha un’influenza notevole sulla tecnologia moderna ed ha portato allo sviluppo della televisione analogica e poi digitale.
Più mi addentro nella ricerca delle grandi invenzioni che hanno rivoluzionato il mondo e più mi rendo conto di quanto grande sia stato il contributo degli italiani. È interessante scoprire e condividere con i lettori come il genio italiano si sia manifestato e si manifesta ancora oggi in ogni attività umana.
In questa rubrica ho avuto modo di parlare delle origini dell’Opera italiana con Claudio Monteverdi, adesso vorrei concludere il percorso musicale fino all’epoca moderna.
11 giugno, 2002: “Bell non è l’inventore del telefono”, decreta la “Camera dei rappresentanti” U.S. 113 anni dopo la morte di Antonio Meucci, padre delle comunicazioni moderne. La storia del grande scienziato italiano assomiglia ad un thriller fatto di inganni, spionaggi e furti.