venerdì 5 Luglio 2024 | 18:27

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L’Opinione

Il Papa e la tragedia degli aborigeni canadesi

Nel corso del suo periplo in Canada, Papa Francesco ha chiesto scusa per il comportamento di certi indegni membri della Chiesa nelle scuole-convitto create per figli degli autoctoni, strappati alle loro famiglie. Basteranno queste scuse alle Prime Nazioni del Canada?

Il far politica alla maniera italiana

Anni fa, venendo a vivere in Canada, mi resi subito conto di certi aspetti un po’ grotteschi della realtà, di allora, di questo Paese.

La pandemia dell’amore su scena

La Tv ha banalizzato la violenza. Ma oggi è il sentimento dell’amore a saturare ogni trama e a far trionfare sullo schermo un romanticismo da mercato delle pulci.

“Perché nessuno è intervenuto?”

Si ritorna periodicamente, in Italia, a dibattere sull’obbligo di intervenire, in una situazione di pericolo, in soccorso di uno sconosciuto bisognoso di aiuto. Non c’è articolo di giornale che non condanni, ogni volta, l’indifferenza e l’inerzia degli astanti e dei passanti nei confronti della vittima di un’aggressione.

Storie e personaggi da conoscere -VII-

Di Jelsi erano i genitori di Nick e anche i suoi nonni sia paterni che materni. E a Jelsi la coppia Di Tempora ritornerà, dopo qualche anno trascorso a Campobasso, dove intanto era nato un figlio (1939), che fu chiamato Nicola come il nonno paterno.

Solidarietà, altruismo e fedeltà al passato -VI-

L’autenticità e la ricchezza di vita di Nick facilitano il compito della biografa. Alla quale in certi momenti è forse bastato ascoltarlo: “Nella mia famiglia il dare è stato come un seme piantato in me sin da bambino e cresciuto con l’esempio di chi amavo.”

La morte di Abraham B. Yehoshua

Giornali e TV in Italia hanno dato il meritato rilievo alla scomparsa di un grande romanziere e intellettuale israeliano: Abraham B. Yehoshua; un essere profondamente umano, con un grande rispetto per gli ‘arabi, “suoi cugini”.

L’opinione di Claudio Antonelli. “Se puoi sognarlo puoi farlo” – IV –

Dopo il rifiuto oppostogli dalla scuola “francese”, il giovane Nicola Di Tempora frequenta la scuola inglese; con grande profitto. La maniera molto affettuosa in cui Nick ci ricorda un suo insegnante – un frate: “fratello Francis” – dal quale egli fu apprezzato e incoraggiato, rivela una dote mai venutagli meno: lo spirito di riconoscenza.

L’opinione di Claudio Antonelli. Un Québec non sempre ospitale

In “Se puoi sognarlo, puoi farlo”, biografia di Nick Di Tempora scritta da Simona Grillo, apprendiamo che la famiglia Di Tempora si ambienta senza traumi nella nuova patria, a Montréal. La presenza di tanti paesani attutisce lo choc culturale. In questo nuovo mondo ciò che più colpisce i nuovi arrivati è l’abbondanza: “C’era spazio, cibo, cose per tutti”.

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