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L’Opinione

L’opinione di Claudio Antonelli: i talk show italiani

I problemi dell’umanità sono tanti: inquinamento, riscaldamento, siccità, aumento del livello del mare, illegalità diffusa, terrorismo, migrazioni senza regole, pandemia… E oggi vi è anche la guerra in Ucraina.

L’opinione di Claudio Antonelli: criminalità, un primato linguistico italiano

Leggendo la presentazione di una conferenza sulla lingua italiana, svoltasi all’Istituto italiano di Cultura di Montréal, si rimane colpiti da queste parole: “Davvero l’italiano è la lingua più bella del mondo? Da lingua dell’amore, della filosofia e della poesia, l’italiano è poi diventata la lingua del calcio e della moda. Oggi la cucina e la criminalità sono certamente i due settori di un indiscusso primato linguistico dell’italiano.”

L’opinione di Claudio Antonelli: guerra, pensiero unico e censure

Dopo gli orrori in atto in Ucraina con l’aggressione russa, è troppo tardi per studiare le cause delle preesistenti tensioni tra i due paesi. Ma sarebbe stato saggio studiare, a suo tempo, la realtà geopolitica di Russia e Ucraina, ai fini anche della ricerca di una futura pace.

L’opinione di Claudio Antonelli: Volodymyr vs Vladimir, una lotta anche linguistica

Volodymir Zelensky, ucraino, resiste eroicamente all’aggressore Vladimir Putin, russo. Nell’atto di nascita di Zelensky, russofono, il nome è indicato come Vladimir, ossia alla russa. Quindi i due capi di stato hanno lo stesso nome: Vladimir; anche se Zelensky scrive ormai il suo nome “Volodymir” all’ucraina.

L’opinione di Claudio Antonelli: Ucraina, il ritorno della Storia

Cercherò di evitare, in queste righe, quell’emotività e quel moralismo che permeano invece il concitato “parlare per parlare” su Ucraina, Russia o su altri temi, nella nostra Italia, dove il tema di politica estera nei “talk show” portava, fino a ieri, su Giulio Regeni e sul “nostro” Patrick Zaki, suscitatori dalle Alpi alla Sicilia di angosce, rabbie e speranze

L’opinione di Claudio Antonelli: La guerra in Ucraina

Gli insegnamenti dell’aggressione armata di cui è vittima l’Ucraina sono molteplici. Vi sono lezioni anche linguistiche – parole, slogan, frasi fatte – da poter trarre da queste drammatiche vicende. Innanzitutto, l’attuale sconvolgimento delle regole del gioco e delle verità consacrate è un invito ai politici, intellettuali, ideologi europei ad abbandonare le “astrattezze ideologiche” (Galli della Loggia), le utopie, il buonismo, e a divenire un po’ più realisti.

L’opinione di Claudio Antonelli: La nostra Napoli

Credenziali: Io non sono napoletano, ma ho vissuto da giovane a Napoli e poi l’ho lasciata emigrando. Forse vi è la necessità del distacco per capire Napoli. Ha scritto Raffaele La Capria: “Si stabiliscono sempre rapporti ambigui con la propria città. E se questa città è Napoli è quasi impossibile dare risposte non ambigue alle più precise domande.” A ciò io aggiungo: ma quando il distacco da Napoli è definitivo, c’è il rischio dell’idealizzazione perché emerge il paradiso perduto.