Un amico: compagno Rosati
Nel primo pezzo di questo nuovo anno vi ho parlato della mia partenza per il Canada nel 1959 e quando scriverò per l’ultima volta questa colonna vi parlerò del ritorno definitivo a casa dopo 46 anni.
Nel primo pezzo di questo nuovo anno vi ho parlato della mia partenza per il Canada nel 1959 e quando scriverò per l’ultima volta questa colonna vi parlerò del ritorno definitivo a casa dopo 46 anni.
Dopo Babbo Natale e la Befana, iniziamo un anno nuovo pieno di incognite. Non so in Canada, ma qui un recente sondaggio ha rivelato che un italiano su tre è
Ormai siamo in clima natalizio. Ce lo annuncia l’ultimo ponte dell’anno, quello dell’Immacolata dell’8 dicembre, prima vera festa che in Italia durano fino al 6 gennaio con la Befana. Befana che, anche se non ho più l’età, mi viene a trovare ogni anno.
Non ho dei bei ricordi dei Natali canadesi. Lavoravo fino all’ultimo giorno, 40 anni fa si era costretti a regalare qualcosa anche ai conoscenti (per fortuna non avevo molti parenti a Montréal) e puntualmente arrivava il vero freddo. Se poi eri invitato, verso le due del mattino dovevi tornare a casa e le auto puntualmente non partivano.
Qui siamo sempre in emergenza. Quando non ci colpisce qualche terremoto, straripano fiumi e fiumiciattoli che allagano interi paesi. È successo venerdì scorso. Ascolti distrattamente le previsioni del tempo e le varie allerte, dal rosso al giallo, e vai a letto tranquillo, pensando forse non ai problemi del governo, ma alla prossima partita della squadra del cuore.
Pensieri sparsi di un lunedì mattina. Dopo la pioggia di sabato scorso, è tornato il sole per la gioia di coloro che devono ancora raccogliere le olive. Ed ogni anno si ripete il solito dramma: mancano gli operai, promesse non mantenute, e lavorano anche coloro che passavano le giornate al bar e persino le signorine che si mettono lo smalto, portano stupende minigonne e calzano tacchi da 10 o 12 cm.
E ora è guerra tra Israele e Hamas, che sabato scorso ha sorpreso il sofisticato sistema di difesa israeliano e gli efficacissimi servizi segreti. E cresce la paura in Europa, già alle prese con il conflitto tra Russia e Ucraina, che doveva durare qualche mese e che non vede la fine.
Sabato scorso, come previsto, è arrivata pure la pioggia. Doveva piovere anche domenica, ma si è vista solo qualche goccia qua e là. Sicuramente siete al corrente che la vendemmia è saltata e che anche la raccolta delle olive non andrà tanto bene.
Aspetto il primo temporale della stagione, ma qui si va ancora al mare. Almeno il weekend, in attesa delle batoste che ci aspettano con la nuova Finanziaria. Il governo, per indorare la pillola, da mesi ci martella con notizie drammatiche. Servono i soldi per mantenere le promesse elettorali e pare che occorrano 30 miliardi.
Sono finite le vacanze ed è quasi finita anche l’estate. Dai 35 gradi della settimana scorsa siamo passati ai 25 di questa settimana e la pioggia è arrivata pure al Sud.