(Adnkronos) – E’ stata fissata per il 23 novembre al Tribunale di Perugia l’udienza per l’appello bis per Innocent Oseghale relativamente all’aggravante della violenza sessuale su Pamela Mastropietro, la 18enne romana, allontanatasi da una comunità e i resti della quale furono trovati in due trolley a Pollenza (Macerata) il 30 gennaio 2018. La Cassazione ha infatti confermato la condanna del nigeriano per aver ucciso e fatto a pezzi la ragazza, disponendo invece un appello bis per l’aggravante della violenza sessuale. Se l’aggravante dovesse cadere, per Oseghale, condannato all’ergastolo in primo e secondo grado, potrebbe esserci uno sconto di pena.
“Affronteremo questo ulteriore passaggio molto doloroso, sperando che finalmente almeno questo capitolo possa chiudersi presto con la piena giustizia nei confronti di Pamela”, sottolinea all’Adnkronos l’avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela e legale della sua famiglia.
“Rispettiamo la decisione del giudice, ma riteniamo molto positivo il fatto che abbia comunque disposto l’invio degli atti alla procura di Macerata, competente per territorio, per valutare nuovi elementi emersi dalle indagini fatte dalla procura di Ancona. Elementi che possono portare alla rivalutazione anche di posizione di soggetti già archiviati”, ha aggiunto Verni.
E’ stato nel frattempo archiviato il procedimento su due presunti complici di Oseghale. Il gip di Macerata ha infatti stabilito l’archiviazione per due gambiani, ma nella stessa pronuncia ha deciso di trasmettere copie degli atti alla procura per valutazioni di sua competenza riguardo a “considerazioni ed argomentazioni contenute nell’atto di opposizione” all’archiviazione e relative “ad autonome denunce di reato ovvero ulteriori elementi emersi e/o da rivalutare, secondo la tesi degli opponenti, per quanto riguarda le posizioni già archiviate di Awelima Lucky e Lucky Desmond (i due nigeriani inizialmente coinvolti dalle indagini e poi scagionati ndr) nonché eventuali iscrizioni a carico di soggetti da identificare”.
La pronuncia del gip di Macerata arriva a una decina di giorni dall’udienza che si è svolta 18 ottobre scorso in seguito all’opposizione dei familiari di Pamela Mastropietro, tramite il legale, all’archiviazione del procedimento su presunti complici di Oseghale. Il gip di Macerata condivide “integralmente” le motivazioni e le conclusioni della richiesta di archiviazione da parte della procura. Le indagini, rileva il gip, “sono state esaustive ed approfondite e l’esito non concludente delle stesse sotto il profilo della raccolta di elementi sufficienti per supportare l’eventuale esercizio dell’azione penale nei confronti degli odierni indagati non appare suscettibile di essere posto in discussione dalle diverse valutazioni espresse dalla difesa di parte opponente”, rileva il gip. Insomma, l’ipotesi investigativa che ad aiutare Oseghale potessero essere stati i gambiani “tale è rimasta, non avendo trovato alcun concreto riscontro”, sottolinea il gip.
Se da un lato per i due indagati il gip dispone “l’archiviazione del procedimento”, dall’altro nello stesso dispositivo il gip di Macerata osserva che le “restanti considerazioni ed argomentazioni contenute nell’atto di opposizione e nelle successive memorie depositate esulano dall’oggetto della presente procedura in quanto attengono ad autonome denunce di reato ovvero ad ulteriori elementi emersi e/o da rivalutare, secondo la tesi degli opponenti, per quanto riguarda le posizioni già archiviate di Awelima Lucky e Lucky Desmond nonché eventuali iscrizioni a carico di soggetti da identificare; in ordine ad esse pertanto – scrive il gip – non possono che essere trasmesse copie dei predetti atti alla procura della Repubblica in sede per le valutazioni di competenza”.