Purché ci sia un adulto. È questa ormai la linea guida del Ministro dell’Istruzione quebecchese, Bernard Drainville. L’educazione, o meglio l’Istruzione, nel senso di trasmissione del sapere, è di (in)competenza provinciale in Canada. Ed è paradossale che si arrivi a questa situazione in un dicastero in cui Ottawa non c’entra nulla e il cui attuale responsabile è un ex indipendentista del Québec (ma questa è un’altra storia…). Secondo i dati dello stesso Ministero, comunicati ieri in conferenza stampa, a poche ore dal ritorno in classe (ma i CEGEP sono già cominciati), ci sono 1 859 cattedre scoperte, oltre ad una penuria di 6 699 supplenti o insegnanti a tempo parziale. Se si calcola che in ogni classe ci sono almeno una ventina di studenti (ma di solito sono molti di più), vuol dire che attualmente sono quasi 40 000 gli studenti che non hanno nessuno per educarli. Anzi, scusate, per sorvegliarli, considerato il fatto che il Ministro Drainville ha lanciato un appello a chi è in possesso di una laurea in matematica, chimica, geografia, francese, storia o altre discipline affinché si cimenti con l’insegnamento. Il fatto di conoscere una materia non significa saperla trasmettere. È per quello che si usa l’espressione “formare gli insegnanti” (ma, anche questa, è un’altra storia). Quindi, se i genitori hanno il diritto e, soprattutto, il dover di educare i figli, lo Stato ha l’obbligo di organizzare il sistema scolastico e di garantire l’istruzione delle giovani generazioni. Altrimenti, la società non andrà da nessuna parte, poco importa in quale lingua lo si voglia dire o spiegare.
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