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BUONGIORNO 😀☕

BUONGIORNO! 😀☕

 

 

Punto e a capo e carta canta. Questa mattina, non abbiamo deciso di elencare tutti i proverbi e i modi di dire, ma di parlare dell’ansia che rappresentano i punti, soprattutto per i giovani, quando si scrivono i messaggi sugli smartphone. Secondo uno studio recente di una ricercatrice montrealese, a seconda dell’età, aggiungere negli sms o nelle conversazioni digitali, il punto o i punti di sospensione alla fine della frase può venir interpretato come un gesto aggressivo o ansiogeno. I giovani, quelli che ormai dominano questo modo di comunicare, preferiscono un messaggio semplice e diretto, dove la punteggiatura è praticamente inesistente. Più si va in là con gli anni, invece, si ha la consuetudine di utilizzare la punteggiatura perché si era abituati ad un modo di comunicare su carta (lettera, cartoline, libri, ecc.) dove, per forza di cose, non esistevano le “emoji”. L’unico modo di creare legami e suspense nelle frasi era quello di essere precisi, mettendo i puntini non solo sulle i. Insomma, al giorno d’oggi, Totò non avrebbe mai potuto dettare la lettera a Peppino chiedendo di mettere la virgola, i due punti e il punto e virgola per non sembrare degli “spilorci campagnoli”.  “Punt e mes”, come si direbbe di un antico Vermouth…

 

Il BUONGIORNO ve lo augura Prima Goccia al 6190, Jean-Talon Est a Saint-Léonard.

(https://www.instagram.com/_prima.goccia/  https://www.facebook.com/PrimaGocciaJeanTalon)

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