San Nicola e il mito di Babbo Natale

La figura leggendaria di Babbo Natale è strettamente legata a quella di San Nicola, Santo Patrono di Bari, che si festeggia oggi, 6 dicembre.

In Italia e in tanti altri paesi del mondo, compreso il Canada, esiste la tradizione di portare doni ai bambini. San Nicola visse nel IV secolo ed è proprio la sua vita ad aver ispirato il mito di Babbo Natale. Il santo, prima di essere ordinato vescovo, incontrò una famiglia nobile caduta in miseria. Il padre, vergognato dallo stato di povertà in cui viveva, decise di avviare le figlie alla prostituzione. Nicola, senza farsi scoprire, lasciò nell’abitazione dell’uomo tre palle d’oro, che ritroviamo nell’iconografia classica con cui viene rappresentato, grazie alle quali l’uomo riuscì a far sposare le figlie e risparmiare loro l’onta della prostituzione.

La storia di San Nicola

San Nicola era originario di Patara e vescovo della città di Myria (Anatolia). Apparteneva ad un famiglia ricca, ma era rimasto orfano da piccolo e per questo fu allevato in un monastero e, divenuto prete, con la sua eredità, faceva regali a tutti. Ecco perché è associato a Babbo Natale.

Dove e come è celebrato

Già durante il Medioevo si era diffusa in tutta Europa la tradizione di ricordare la memoria del santo scambiandosi dei presenti il 6 dicembre e, ancora oggi, questa consuetudine avviene a Bari, Molfetta, Trieste e Bolzano, in Friuli e in Alto Adige, nel Bellunese ma anche in Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Francia, Belgio, Austria, Svizzera, Germania, Estonia e Repubblica Ceca.  Nei Paesi protestanti San Nicola è conosciuto come Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus e, la tradizione prevede che San Nicola arriva la notte del 5 dicembre in groppa al suo cavallo. I bambini cattivi dovranno vedersela con il suo servitore demoniaco, mentre i buoi riceveranno in dono dolciumi e frutta nelle scarpe. Da qui l’usanza di mettere calze e scarpe fuori dalle finestre, dalle porte o appese sui caminetti.

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