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Nella nostra redazione: Marco Calliari assieme a due esponenti della BANDABARDÒ, Giobbe Covatta, il direttore del giornale Vittorio Giordano e il giornalista Antonio Serrafiore
BUON 30° COMPLEANNO BANDABARDÒ !

Il cantautore e musicista italo-quebecchese Marco Calliari è riuscito a riportare in suolo canadese i Bandabardò, celebre folk-rock band toscana, accompagnati dal famoso cantante Cisco, dai Radio Lausberg e dal mitico attore Giobbe Covatta

 

Foto dell’esibizione presso il Caffè-ristorante “Robin des bois” al Parco Lafontaine

 

MONTRÈAL – I Bandabardò, gruppo musicale italiano, hanno appena concluso una tournée che li ha visti protagonisti a Parigi, Ottawa e Montréal. In quest’occasione hanno presentato il loro primo libro Se mi rilasso collasso. Trent’anni di storia di una band improbabile (edito da Baldini & Castoldi), riscontrando un grande successo non solo tra gli italiani all’estero, ma anche tra gli appassionati locali, che hanno apprezzato la loro musica folk-rock. Ad accompagnarli Stefano Bellotti, in arte Cisco, ex cantante dei Modena City Ramblers, simbolo della canzone di sinistra e della lotta alla mafia, il vulcanico attore e comico Giobbe Covatta e i Radio Lausberg. Il tutto è stato reso possibile grazie al prezioso lavoro del cantautore quebecchese Marco Calliari, che da anni intrattiene un profondo rapporto con l’Italia, e dell’associazione musicale Salty Music Migrazioni Sonore, che sono riusciti nell’impresa di far esibire quest’insolito e scoppiettante mix di artisti italiani nel Paese nordamericano.

Con grande piacere, noi de Il Cittadino Canadese li abbiamo video-intervistati in redazione, prima delle tre tappe montrealesi del 14, 15 e 16 giugno.

“La banda si trova qui a Montréal per la terza volta – ha raccontato l’artista locale Marco Calliari – e in questa tournée si sono esibiti all’Italian Week di Ottawa, a Terrebonne e, adesso, ci saranno i tre concerti a Montréal”. 

 

Abbiamo proseguito con due esponenti della Bandabardò. Ale Nuti, batterista e percussionista, si è così espresso sulla città quebecchese e sul suo pubblico: “A me ha colpito l’amore smisurato che avete per la musica, il rispetto per i musicisti. In Italia molte volte il musicista, se non è di musica classica o colta, viene poco considerato. Qui invece c’è una stima enorme e un amore smisurato. Queste son cose che riempiono veramente il cuore”. Marco Bacchi, bassista, invece, ha fatto cenno all’attività del gruppo: “(…) La Bandabardò ha avuto un certo feeling con la Francia e in generale con la lingua francese, perché spesso pescavamo dal mondo francofono in quanto il nostro cantante Erriquez, purtroppo scomparso pochi anni fa, aveva natali francesi e lussemburghesi. Ora, invece, stiamo viaggiando in un altro tipo di mondo avendo iniziato a collaborare con Cisco Bellotti, che per noi è come un fratello, che ci ha accompagnati in questa avventura (…)”. Per quanto riguarda il loro nuovo libro, Se mi rilasso collasso. Trent’anni di storia di una band improbabile, si sono espressi in questo modo: “(…) È un libro scritto da noi, un’opera corale, che racconta la storia del nostro gruppo, i nostri tre decenni. L’8 marzo del 2023, infatti, abbiamo festeggiato trent’anni. (…) Trent’anni in cui il mondo è cambiato, compresa la nostra musica, e noi lo raccontiamo. Ci sono interventi di trenta personaggi italiani famosi che abbiamo incontrato durante il nostro percorso e trenta canzoni del nostro repertorio analizzate e spiegate da noi. Si tratta di un libro davvero molto interessante per i fan della banda e non solo”.

 

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Stefano “Cisco” Bellotti si è soffermato sulla collaborazione con la Bandabardò: “Una collaborazione che purtroppo nasce da un lutto, la perdita del fratello Erriquez. Da lì, la vicinanza che c’è stata dal mondo musicale italiano nei confronti della band ha fatto sì che loro decidessero di provare ad andare avanti. Penso che l’abbiano fatto in un modo molto intelligente: non rivangando il passato, quindi la memoria della figura del cantante che era scomparso, ma provando a rilanciarsi, mescolando i repertori. Così nasce questa collaborazione in cui nessuno sostituisce nessuno, si intrecciano i generi e si va avanti. (…) È una collaborazione che regalerà cose, magari in un periodo meno e in un altro di più. Per esempio, durante l’estate in Italia non saremo insieme. Loro presenteranno il loro libro e io sarò in giro con la mia band. L’anno prossimo troveremo il modo di ricominciare insieme, facendo un nuovo tour, diverso da quello che abbiamo appena fatto, per proporre qualcos’altro. Siamo battitori liberi che ogni tanto si incontrano per sperimentare insieme”.

 

L’intervista è terminata con il brioso intervento di Giobbe Covatta: “(…) Non potevo mandare i ragazzi in Canada da soli, si sarebbero persi. Per cui sono venuto ad accompagnarli, sono il maestro che accompagna gli studenti in gita scolastica (…)”.

 

La Bandabardò e Stefano “Cisco” Bellotti sono stati, e continuano ad essere, espressione di una musica senza tempo, un canto di amore, di speranza e di lotta politico-sociale. La presenza del geniale Giobbe Covatta, e solo a Montréal dei Radio Lausberg, ha dato un’ulteriore spinta che ha consentito di creare un mix veramente singolare e originale che ha regalato forti emozioni al pubblico presente. Consigliato il libro dei Bandabardò. Chi ha vissuto quel periodo, potrà riviverlo e in qualche modo ritrovarsi tra le sue 200 pagine; chi è più giovane, invece, avrà modo di scoprirlo attraverso aneddoti e racconti inediti.

 

La copertina del libro della Bandabardò

 

La video-intervista integrale la trovate sul nostro canale Youtube al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=oVjgmqxD3AI&t=30s

 

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