(Adnkronos) – “Soltanto mettendo a fattore comune le competenze e le risorse che esistono nel settore pubblico e nel settore privato possiamo migliorare il nostro sistema, renderlo più efficiente e più efficace, sempre tenendo presente che la salute è un diritto di tutti”. Così Morena Sangiovanni, presidente di Boehringer Ingelheim Italia, intervenendo a margine dell’evento istituzionale ‘Una storia di partenariato italo-tedesca: Boehringer Ingelheim per l’Italia’ per festeggiare i 50 anni di presenza della farmaceutica nel nostro Paese, che si è svolto presso le Corsie Sistine dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia, a Roma.
“Dopo 50 anni – aggiunge Christian Poehlking, direttore Finance and Administration Boehringer Ingelheim Italia – siamo arrivati ad essere protagonisti in Italia dal punto di vista dell’innovazione. Siamo arrivati a curare 1 milione di pazienti solo il 2021 e il 58% di animali italiani hanno preso i nostri farmaci nel 2021”. Inoltre, “abbiamo un impatto netto di 276 milioni di euro sul Pil italiano e, nel 2021 – continua Poehlking – abbiamo fatturato 750 milioni e investito 22 milioni, mentre negli ultimi 10 anni i nostri investimenti ammontano a 150 milioni. Dal punto di vista ambientale – aggiunge – abbiamo un programma molto ambizioso: speriamo di essere protagonisti nell’affrontare le sfide alle quali il cambiamento climatico ci sottoporrà”.
“Il settore farmaceutico è sicuramente strategico per l’Italia dal punto di vista della produzione, soprattutto per l’export, che supera l’85%”, osserva Enrica Giorgetti, direttore Generale di Farmindustria che si sofferma anche sulla delicata questione del finanziamento alle cure “che deve essere assolutamente adeguato non solo ai bisogni delle persone, ma contestualmente al tasso incrementale di innovazione che sta arrivando nel mondo. Abbiamo chiesto una cabina di regia presso il governo – ricorda – che metta intorno al tavolo tutti gli attori del sistema, dal Mef al ministero delle Imprese e le Regioni che sono quelle che, nel nostro sistema costituzionale, devono poi amministrare e gestire la salute della persona”. “Il legame tra economia sostenibilità e salute è stretto e indissolubile – conclude Walter Ricciardi, professore di Igiene dell’Università Cattolica di Roma – non ci può essere economia senza salute ed è per questo che bisogna investire sulla salute e non dimenticare che senza servizi sanitari la salute non ci può essere, senza investimenti sulla salute l’economia non può prosperare”.