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Blockchain, non sarà l’anno del Web 3

(Adnkronos) –
Web 3. Come è tradizione, in questi giorni un po’ tutti e in tutti i settori si sbilanciano in previsioni su ciò che accadrà nel Nuovo Anno. Io voglio sottolineare invece qualcosa che non accadrà. Non sarà – a differenza di quanto sostengono molti addetti ai lavori soprattutto americani – l’anno del Web 3. Questo, come è noto, dovrebbe essere la prossima evoluzione di Internet e quindi, visto quanto Internet influisce sulle nostre vite, un fatto di straordinaria importanza. Stiamo parlando di una evoluzione che prevede piattaforme altamente decentralizzate che nessun soggetto controlla (esempio tipico di blockchain come Ethereum, EOS e TRON) ma di cui tutti quelli che vi accedono possono fidarsi. Questa configurazione permetterebbe, tra l’altro, di cambiare radicalmente il modo nel quale vengono gestiti attualmente i dati in Rete togliendo potere a strutture di governo centrali attraverso regole di gestione affidate a nuovi protocolli trasparenti e verificabili e quindi garantiti dal consenso di tutti i partecipanti. Tutto bene quindi? No in realtà, perché questa possibile evoluzione della Rete mentre suscita in alcuni forti entusiasmi, in molti altri genera timori e diffidenze. In particolare, si evidenzia il forte il rischio che un sistema di Rete che si propone di annullare gli attuali intermediari rischia inevitabilmente di crearne poi altri ancora meno regolamentati e più autoreferenziali di quelli attuali. Non vanno poi tralasciati i dubbi sempre più consistenti che si addensano sul sistema blockchain che dovrebbe essere un pilastro della nuova Rete. In sintesi, quello che si può dire è che Internet è un sistema dinamico e in sé inevitabilmente evolutivo anche se molto difficilmente nel breve/medio periodo Web3 cancellerà Web 2 (cioè il Web ora esistente) ma piuttosto vi si affiancherà. E non è poi detto che Web3 avrà le caratteristiche che ora gli si riconoscono. E comunque ci vorrà ancora tempo. 

James Bond. Chi sarà il nuovo James Bond dopo l’abbandono del ruolo, questa volta definitivo, di Daniel Craig? Secondo la “bibbia“ del settore, Variety, sono da poco iniziate le vere audizioni per la scelta definitiva e i candidati con qualche autentica chance sarebbero addirittura 34 tra cui 5 donne e tra queste Lashana Lynch che nell’ultimo Bond movie – No time to die – si è già presa la qualifica di 007 ( per la disperazione di molti bondisti della prima ora; io sono tra questi). La stampa inglese, peraltro, spinge molto per la scelta del semi-sconosciuto Aaron Taylor-Johnson ma da ultimo circola a Londra e a New York un nome importante: perché non un ritorno a Pierce Brosnan che ha già ricoperto il ruolo per quattro film fino al 2002? Mai dire mai (never say never), come direbbe James. (Di Mauro Masi) 

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