Servizio fotografico:Il Cittadino
MONTRÉAL – Circa 1500 fedeli hanno affollato la Chiesa Madonna della Consolata domenica scorsa, sia nella Messa delle 9:30 in italiano che in quella delle 11:00 in inglese, per abbracciare il Cardinale Frank Leo, che è tornato lì dove tutto ha avuto inizio. Nato a Montréal nel 1971 (madre campana, scomparsa nel 2008, e padre calabrese), Sua Eminenza è stato ordinato sacerdote nel 1996, a soli 25 anni, proprio nella storica Chiesa italiana situata al 1700 Rue Jean-Talon Est, dove è stato anche battezzato e cresimato, prima di diventarne Viceparroco dal 1996 al 2001. Il resto è storia. Teologo con una vasta esperienza diplomatica, Mons. Leo ha lavorato per diversi anni nelle rappresentanze della Santa Sede in vari Paesi del mondo. All’inizio del 2023, dopo la rinuncia del Cardinale Thomas Christopher Collins, in carica dal 2007, Papa Francesco lo ha nominato 14esimo Arcivescovo di Toronto, la più grande arcidiocesi cattolica del Canada, che annovera quasi 2 milioni di cattolici e 225 Parrocchie. Poi, il 7 dicembre 2024, la nomina a Cardinale. Numerosi i sacerdoti che, domenica scorsa, lo hanno accompagnato nelle due celebrazioni eucaristiche: Padre Donbosco Mawdsley, Padre Jean-Marie Bilwala, il diacono François Gobeille, Padre Alexander Asirwatam (Parroco della Madonna della Consolata), Padre Pierangelo Paternieri (c.s. vicario episcopale), Padre Alacius Thinagaran, Padre Giampietro Lazzarato, Padre Mario, Padre David, Don Matteo Marinucci e Padre Lazar Arockiadas (in questo ordine nella foto a sinistra). Nella sua omelia, Sua Eminenza ha sottolineato tutta la sua felicità di essere tornato a casa, tra la sua gente, “una grande famiglia unita dalla fede”, sottolineando che “non dobbiamo mai dimenticare le nostre origini, chi siamo e da dove veniamo”.

Quindi, ha messo in evidenza, simpaticamente, il rosso, il “nuovo nero”, che colora la sua berretta cardinalizia. I cardinali della Chiesa cattolica sono tradizionalmente associati al colore rosso, che simboleggia il loro impegno a difendere la fede e a servire la Chiesa. Il rosso, oltre a simboleggiare il martirio e la passione per la fede, rappresenta anche il legame dei cardinali con il Papa, poiché i cardinali sono i principali consiglieri del Papa e, in caso di morte di quest’ultimo, sono incaricati di eleggere il nuovo Pontefice durante il conclave. Poi ha spiegato il significato dell’anello cardinalizio, caratterizzato da un sigillo con l’immagine di San Pietro, la “pietra su cui Cristo ha fondato la sua Chiesa”, che tiene le chiavi del Paradiso, simbolo dell’autorità apostolica conferita a lui da Gesù Cristo. Nella sua predica, il Cardinale ha poi toccato diversi temi: l’Anno Santo, o Giubileo, in corso nel 2025, un periodo di perdono e speranza; il concetto profondo “Dio è colui che è”, la rivelazione di Dio a Mosè nel libro dell’Esodo, che esprime l’idea di un Dio eterno, immutabile, che esiste in se stesso; un affettuoso saluto a Papa Francesco, tornato in Vaticano dopo oltre un mese di ricovero in ospedale; infine ha presentato tutti i sacerdoti sul sagrato, enfatizzando il ruolo cruciale svolto dagli ecclesiastici e la responsaibilità dei genitori di parlare ai propri figli della vocazione sacerdotale, senza trascurare la centralità dell’Eucarestia, simbolo della presenza di Gesù tra noi. Da una parte la complessità di concetti teologici profondi, dall’altra gesti di grandissima umanità; da una parte il Cardinale sempre più al centro della Chiesa Cattolica, dall’altra un figlio di Montréal. Il Cardinale Frank Leo è la perfetta simbiosi della nostra storia e fede: la sua ascesa nei piani alti delle gerarchie vaticane resta un motivo di enorme orgoglio e grande vanto per tutta la Comunità Italo-Canadese.