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Assicurazioni contro le calamità, una strada obbligata

(Adnkronos) – ° Rischi catastrofali. Secondo dati recentissimi provenienti dall’industria assicurativa, nel nostro Paese solo il 12,9% delle polizze fabbricati presenta estensioni assicurative per i rischi catastrofali e di queste solo il 3% copre tutti i rischi (le altre o solo il terremoto o solo le alluvioni). In Francia esiste la situazione algebricamente opposta perché oltre il 90% dei fabbricati ha copertura per i rischi da catastrofi naturali e ciò perché privati e imprese sono obbligati a stipulare una polizza antincendio sugli immobili che contiene appunto una clausola contro le calamità naturali. In Francia esiste peraltro un efficiente sistema di riassicurazione pubblica che permette a tali polizze di essere emesse e vendute a costi equilibrati. Ma perché è (o sarebbe) così importante una ampia copertura assicurativa contro le calamità? Intanto perché una volta che il danno si sia effettivamente verificato, il meccanismo assicurativo permette una copertura dei costi da ricostruzione molto più veloce e puntuale dell’intervento pubblico e poi perché un utilizzo esteso delle polizze permetterebbe di liberare importanti risorse pubbliche da utilizzare per la prevenzione e per la salvaguardia del territorio. Attività assolutamente necessarie in un contesto a rischio elevato come è quello italiano (se ne è rivista la necessità e l’urgenza solo pochi giorni fa nella tragedia di Casamicciola). Un meccanismo di questo tipo può essere basato su un sistema di “assicurazione volontaria”; di assicurazione “obbligatoria”(da noi da sempre mal vista perché considerata un “balzello” in più sulla casa) o “semi obbligatoria” (come appunto quella francese, considerata la più efficiente). La scelta spetta, e spetterà, al Legislatore. 

° Meglio chiamare Saul. E’ ancora possibile vedere entro questo dicembre su Netflix gli episodi finali della serie “Better call Saul” (meglio chiamare Saul) per tanti (ed anche per me) di gran lunga la migliore serie televisiva degli ultimi anni e ciò non solo nel genere “legal” (Saul è un avvocato della provincia americana alle prese con un salto di qualità sociale e lavorativo che non riesce a fare anche perché, essenzialmente, non lo vuole fare) ma in assoluto. La sceneggiatura è scintillante, la regia rigorosa, la recitazione del protagonista Bob Odenkirk superba; in questo momento la sua maschera dolente, tra lo stranito e il rassegnato, lo rende l’attore numero uno al mondo. Chi ha visto in questi giorni su Sky il film “Io sono nessuno” non può che essere d’accordo. 

° Filosofia dell’Ottocento. Per chi vuole passare questi giorni di festa alternando ai piaceri della tavola dei sofisticati piaceri intellettuali, segnalo il libro appena uscito di Vladimiro Giacchè “Filosofia dell’ottocento dall’idealismo al positivismo”; circa 700 pagine di vero cibo per la mente utilissimo peraltro anche per capire alcuni modelli di pensiero e di categorie intellettuali che tuttora improntano il nostro modo di pensare. E anche di agire (purtroppo!!). (di Mauro Masi)  

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