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Anestesisti e rianimatori riuniti a Roma per il 77esimo Congresso Siaarti 

(Adnkronos) – Si è aperto oggi a Roma il 77.esimo Congresso nazionale della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva-Siaarti: Icare 2023 (questo il titolo che l’evento ha scelto ormai da qualche anno) con la presenza al Centro congressi La Nuvola di 3.500 specialisti in anestesia e rianimazione. 

“Le aspettative e il successo di questo Icare confermano e rilanciano la crescita che Siaarti ha registrato negli ultimi anni. La nostra è una Società forte e in espansione, che conta oggi quasi 11.000 soci e che vede, tra essi, una grande presenza di donne (il 56%) e di giovani under 40 (57%) – ha detto nel suo intervento inaugurale il presidente Siaarti, Antonino Giarratano – Siaarti è una società scientifica in tutti i settori in cui è strutturata – formazione, ricerca clinica, documenti scientifici, linee guida e buone pratiche cliniche – ma ha dimostrato anche di non essere avulsa dal contesto politico. Costruendo un rapporto sano con la politica, con tutta la politica che rappresenta l’Istituzione: il ministro della Salute, in primis, ma anche con le Commissioni parlamentari del Senato e della Camera, con l’Istituto superiore di sanità, con Agenas, con i Sistemi sanitari regionali. Siaarti può portare alle Istituzioni il proprio contributo tecnico, stimolando positivamente le scelte politiche nell’interesse esclusivo del cittadino paziente”.  

Un rapporto con la politica confermato e rilanciato dalla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci, che è intervenuto in diretta video da Genova. “In un momento in cui siamo impegnati a ridisegnare la sanità pubblica è apprezzabile la vivacità e il dinamismo nell’elaborazione di linee guida e buone pratiche, l’attenzione alla formazione dei giovani e lo spirito costruttivo e collaborativo della Siaarti” ha dichiarato il ministro nel suo intervento, sottolineando anche la partecipazione di Siaarti al Tavolo tecnico sulle Criticità emergenti nell’attuazione dei regolamenti che disciplinano sia l’assistenza ospedaliera che quella territoriale (Dm70 e Dm77), “ambiti che non possiamo più considerare separati ma che vanno visti come un unicum assistenziale”. “Dobbiamo rivedere i modelli organizzativi, che ormai sono largamente inadeguati, per garantire una presa in carico vera dei cittadini, i quali, non trovando risposta ai bisogni di salute sul territorio, gioco forza si rivolgono troppo spesso alle strutture ospedaliere, determinando un aggravio di lavoro insostenibile per gli operatori sanitari, vera spina dorsale della nostra Sanità pubblica, ha poi concluso il ministro. 

L’evento inaugurale ha visto la presenza, oltre che del ministro Schillaci, di numerose altre autorità scientifiche, politiche e militari, come Ugo Cappellacci, presidente XII Commissione Affari Sociali della Camera. “Bisogna dare attenzione ai tecnici: per questo il vostro ruolo è fondamentale e una società scientifica come Siaarti è interamente parte delle istituzioni”, ha spiegato Cappellacci, sottolineando come “Siaarti ha risposto immediatamente e in modo puntuale al nostro invito a partecipare all’indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell’emergenza-urgenza e dei pronto soccorso in Italia, producendo un documento in cui ci riconosciamo totalmente: riscrivere il rapporto ospedale/territorio è fondamentale”.  

Presenti anche Andrea Piccioli, direttore generale Istituto superiore di sanità, che ha ricordato l’importante partecipazione di Siaarti al tavolo tecnico sulla revisione dei Dm70 e Dm77, e Francesco Enrichens, Project manager Progetto Pon Gov Cronicità Agenas. 

Largo spazio è stato dedicato anche alla memoria del professor Paolo Pelosi, presidente eletto Siaarti per il triennio 2025-2027 che è venuto a mancare nel maggio scorso. A ricordarlo Marcus J. Schultz, amico e cofondatore insieme a lui di Provenet (PROtective VEntilation Network), la rete internazionale di ricerca clinica che mira a individuare le strategie ventilatorie migliori per la buona salute dei polmoni di pazienti critici, sia in anestesia sia in terapia intensiva. “La nostra disciplina è trasversale – ha concluso Giarratano – Opera tanto nel territorio quanto in ospedale, con una visione multiprofessionale e multispecialistica”. 

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