martedì 5 Novembre 2024 | 06:20

Il giornale italiano 1° in Québec e in Canada

Pubblicità

ULTIM'ORA ADNKRONOS

IN ALTO da sinistrA: Tara Nicodemo, Adam Capriolo, Paolo De Paola, Liv Wright, Emma Tibaldo e David Chiazzese. In basso da sinistra: Elyse Quesnel, Cristina Cugliandro, Michaela Di Cesare e Bruce Lambie
“Alla ricerca
della Signora Pirandello”

Un’iniziativa promossa dalla FCCI
a beneficio degli Archivi della Casa d’Italia

IN ALTO da sinistrA:  Tara Nicodemo, Adam Capriolo, Paolo De Paola, Liv Wright, Emma Tibaldo e David Chiazzese. In basso da sinistra: Elyse Quesnel, Cristina Cugliandro, Michaela Di Cesare e Bruce Lambie
IN ALTO DA SINISTRA: Tara Nicodemo, Adam Capriolo, Paolo De Paola, Liv Wright, Emma Tibaldo e David Chiazzese. IN BASSO DA SINISTRA: Elyse Quesnel, Cristina Cugliandro, Michaela Di Cesare e Bruce Lambie
L’opera teatrale, scritta da Michaela Di Cesare e diretta da Cristina Cugliandro, mette a nudo il ruolo determinante (sebbene il suo nome compaia solo come ‘nota a pie’ di pagina’) di Maria Antonietta Portulano nella vita, tanto rinomata quanto tormentata, del ben più famoso marito, Luigi Pirandello

Montréal – Tutti conoscono Luigi Pirandello. Drammaturgo, scrittore e poeta siciliano (nacque ad Agrigento nel 1867), fu insignito del ‘Premio Nobel per la Letteratura’ nel 1934. Per le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale, Pirandello è considerato tra i maggiori intellettuali del ‘900. In pochi, però, sanno che ad ispirare i due caratteri profondi dell’opera pirandelliana – la fredda disperazione e l’angoscia di dover vivere – è stata la moglie Maria Antonietta Portulano, con cui convolò a nozze nel 1884 e da cui ebbe 3 figli (Stefano, Lietta e Fausto). Maria Antonietta, ossessionata dalla gelosia, non vedeva intorno a sé che rivali. Una gelosia delirante e paranoica, perfino nei confronti della figlia Lietta. Nel 1919 fu ricoverata in un ospedale psichiatrico a Roma, dove morì nel 1959, a 88 anni. Proprio la pazzia della moglie, però, ispirò le opere di Pirandello, plasmandone stile e contenuto, fino a sancirne originalità e successo.
La curiosità di conoscere più da vicino questa misteriosa “Signora Pirandello”,  ha spinto la giovane e talentuosa scrittrice e attrice montrealese Michaela Di Cesare a recarsi ad Agrigento, nella biblioteca della città, dove ha potuto leggere le lettere scritte dalla stessa Maria Antonietta Portulano, che nelle opere del Pirandello compare solo come una ‘nota a piè di pagina’ (“The great burden Luigi Pirandello carried was his wife, who went insane. She persecuted him with an unprovoked and crazy jealousy”. Ovvero: “Il grande fardello che Pirandello dovette sopportare fu sua moglie, che perse la testa. Lei lo perseguitò con un’ingiustificata e delirante pazzia”).

Ecco come nasce “In search of Mrs. Pirandello” (Alla ricerca della Signora Pirandello), opera teatrale andata in scena, dal 7 al 17 gennaio scorso, sotto la sapiente direzione della bravissima Cristina Cugliandro e nella storica cornice del Centaur Theatre (che per la prima volta ha ospitato un’opera scritta da una donna italo-canadese), nel cuore del vecchio porto di Montréal. Una rappresentazione che diverge dai soliti stereotipi e che, nell’arco di un’ora, ha letteralmente ipnotizzato gli oltre 250 spettatori in sala, soprattutto grazie alla particolare messa in scena (il celeberrimo procedimento metateatrale) in cui le diverse fasi del racconto si sono intersecate in continui sbalzi spazio/temporali tra la consultazione delle lettere in biblioteca da parte della ricercatrice (Michaela Di Cesare), alle prese con un libraio impaziente (Adam Capriolo), ed i relativi ‘flashback’ con la Portulano (Tara Nicodemo) e Pirandello (Davide Chiazzese), oltre al padre di lei (Paolo De Paola), protagonisti di un rapporto sempre più burrascoso e irrequieto. Un accavallarsi di realtà sovrapposte in un turbinio di emozioni, che vede la ricercatrice stessa assumere le sembianze di Antonietta, fino a riviverne in prima persona il dramma esistenziale.

Un dramma che la direttrice Cristina Cugliandro ha così commentato: “Antonietta ha deciso liberamente di essere dimenticata e, come donna, è felice di aver fatto questa scelta”. “Mi è sempre piaciuto Pirandello – ha dichiarato Michaela Di Cesare -, ma sulla moglie volevo saperne di più: ero stanca di conoscerla solo attraverso una misera nota. È la storia di una donna che si mette sulle tracce di un’altra donna, sulle congetture che possiamo farci degli altri senza conoscere la verità; ma soprattutto sulla differenza tra il femminismo di oggi e quello di ieri. E il giudizio finale su Antonietta è libero, a discrezione del pubblico”. Secondo Tara Nicodemo, Antonietta “è una donna moderna, anche se ha vissuto 100 anni fa: una donna che preferisce restare in silenzio, piuttosto che tornare da suo marito”.  “È un’opera importante – ha concluso Emma Tibaldo, direttrice artistica di Playwrights Workshop Montreal (PWM) – perché rappresenta la voce di una donna dimenticata ed i sacrifici anche familiari che comporta la vita di un’artista”.

Una rappresentazione  teatrale, quella di “Alla ricerca della Signora Pirandello”, tipicamente pirandelliana, resa possibile da un’ottima squadra di tecnici: Elyse Quesnel (realizzazione scenica), Bruce Lambie (direttore tecnico), Rob Denton (direttore del suono), Tim Rodrigues (direttore delle luci), Liv Wright (scenografia), Leslie Baker (movement coach), Emma Tibaldo (drammaturgia) e Micheline Chevrier (mentorship). Tra le personalità in sala, il Console Generale d’Italia a Montréal, Enrico Padula, il deputato federale del Collegio di Saint-Léonard—Saint Michel, Nicola Di Iorio, e la deputata provinciale del Collegio di Bourassa-Sauvé, Rita De Santis. Prima del cocktail-dinatoire, tenutosi presso il ristorante “Bonaparte” con gustosi assaggi di specialità siciliane, hanno preso la parola Anna Giampà, direttrice generale della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, che ha ringraziato in particolare i Governatori Vince Chiara e Silvio Sicoli per l’impegno profuso; e Angela Minicucci, presidente della Casa d’Italia, che ha ricordato l’importanza di salvaguardare e potenziare gli Archivi, in quanto “memoria storica” degli italo-canadesi di Montréal. Indispendabili, infine, per il successo dell’iniziativa, gli sponsors ed i “patrons of honour”. (V.G.)

Angela Minicucci, Michaela Di Cesare, il Cons. Enrico Padula e Nicola Di Iorio
Angela Minicucci, Michaela Di Cesare, il Cons. Enrico Padula e Nicola Di Iorio
Michaela Di Cesare e Rita de Santis
Michaela Di Cesare e Rita de Santis
Vince Chiara e Michaela Di Cesare
Vince Chiara e Michaela Di Cesare
Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

NOTIZIE RECENTI

Online Shopping in BangladeshCheap Hotels in Bangladesh