Consumi e produzione in crescita
di Alessandra Cori
Per un turista che vuole immergersi negli usi locali dei luoghi che sta visitando, cosa c’è di meglio che assaggiare cibi e bevande caratteristici del posto? Le molte etichette di tradizione e diffusione regionale e il moltiplicarsi dei birrifici artigianali sta mettendo le birre al centro di questa tendenza, soprattutto in un’estate così calda come quella che si avvia alla conclusione.
L’aumento dei flussi turistici era già al centro delle strategie di ripresa delineate negli scorsi mesi con i consumi pro capite annui in crescita di due litri a testa con l’obiettivo di superare i 9,4 miliardi di business nazionale entro la fine dell’anno. Infatti, nel 2022, gli italiani, secondo l’annuale Report pubblicato da Assobirra, ne hanno consumata un milione di ettolitri in più rispetto al 2019 (18,4 milioni di ettolitri la produzione totale), cioè 37,8 litri pro capite, confermando una crescita che prosegue dal 2012, con un calo avvertito solo nel 2019-2020.
La conferma arriva da un sondaggio commissionato dalla stessa Assobirra alla Doxa, secondo la quale “estate e relax vanno di pari passo con il piacere di concedersi il gusto di buon cibo e buon bere, andando ad allentare le restrizioni alimentari dell’anno per far posto a un maggiore consumo legato al piacere”. Il 45% dei vacanzieri predilige, infatti, una birra durante la cena, dopo cena (32%) o per accompagnare il pranzo (31%). Aumentano anche i momenti di consumo, soprattutto al mare, dove ben 6 intervistati su 10 dichiarano di concedersi qualche sorso in più rispetto alle proprie abitudini.
Ma soprattutto, ovunque sia la vacanza, la sperimentazione è irrinunciabile. Infatti, il 73% dei rispondenti ha dichiarato di aver provato nuove birre durante gli ultimi viaggi. Percentuale che sale addirittura all’82% per le vacanze all’estero, soprattutto in Spagna (23%), Grecia (18%) e Germania (18%). Per la maggior parte dei vacanzieri (88%), infatti, ogni meta, con le sue birre tradizionali e i suoi birrifici artigianali, è un mondo tutto da scoprire, sia in patria (76%) che all’estero (85%).
La birra si conferma, anche in vacanza, la bevanda ideale per accompagnare diversi piatti. Non a caso, per quasi la totalità degli intervistati (92%), tra i momenti di consumo preferiti spiccano in assoluto i pasti. L’intramontabile connubio pizza e birra rimane il più amato anche in viaggio (92%), seguito dall’accostamento con piatti estivi come panini o piadine (82%), taglieri di salumi e formaggi (70%), piatti freddi a base di carne (45%), insalate (37%), e primi piatti freddi (36%), ma si prestano anche antipasti e stuzzichini, scelti da quasi 9 intervistati su 10 e fritti (83%).
A confermare le tendenze evidenziate dal Centro Informazione Birra di Assobirra è anche la pubblicazione della Guida Birre d’Italia di Slow Food che dimostra come i turisti e gli italiani abbiano imparato a spostarsi anche per visitare birrifici e pub. Oggi, sempre più persone scelgono le destinazioni in base a queste esperienze. All’estero, come in Belgio, Germania o Stati Uniti, è una realtà consolidata, in Italia, invece, è un settore nuovo ma promettente dicono gli esperti. I birrifici che si stanno attrezzando per accogliere i visitatori sono sempre più numerosi, così come quelli che collaborano con altri artigiani locali, offrendo al turista ma anche al visitatore domestico l’opportunità di conoscere il meglio di un territorio attraverso la birra. Anche sull’abbinamento birra-cibo si stanno compiendo grandi progressi negli ultimi vent’anni, anche se c’è ancora molto da fare. È una questione di cultura. Quello tra gli italiani e la birra è un rapporto che continua a rafforzarsi di anno in anno. Nemmeno la crisi legata al Covid e le successive difficoltà per il comparto determinate dai rincari che hanno colpito un po’ tutto, dalle materie prime ai servizi energetici, sembra aver ostacolato il consumo di birra che ha ripreso a crescere. Anche i ristoratori devono credere maggiormente nella birra, studiarne le potenzialità e ripensare le loro carte dei menu.