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Scena tratta dal cortometraggio Città d’oro
A voi Città d’oro, cortometraggio di Francesco “Frank” Giannini

Mercoledì 12 luglio, alle 20:30, nell’ambito dell’ICFF, al Parco Dante della Piccola Italia sarà proiettato il cortometraggio del regista italo-canadese Giannini. A seguire il film Alla vita di Stéphane Freiss

 

MONTRÉAL – Una famiglia umile di agricoltori calabresi viene sconvolta da un evento che cambierà la loro vita da un giorno all’altro: la scoperta da parte di Salvatore che una delle sue galline depone uova d’oro puro. “Salvo”, cosi è chiamato da tutti nel borgo, è conosciuto per la sua immensa bontà. Ma quest’evento straordinario metterà a dura prova la sua gentilezza. In balia dell’inaspettata ricchezza, Salvo rimarrà profondamente segnato dall’avarizia, che stravolgerà il suo sistema valoriale orientato in senso solidaristico e altruistico, al punto che si allontanerà persino dalla sua stessa famiglia.

 

Il cortometraggio Città d’oro di Francesco Giannini è la rivisitazione dell’antica favola L’oca dalle uova d’oro di Esopo. La versione dalla quale il regista ha preso spunto, è quella che gli raccontava il padre durante la sua infanzia, conosciuta in Italia come La gallina dalle uova d’oro. “Ho intrecciato la favola ad una storia vera, reale, quella mia e di mio padre. Quando l’ho letta, ho subito ricordato quando da piccolino andavo in vacanza in Italia da mio nonno. Dopo, ho iniziato a pensare a tutti i migranti, come mio padre, che sono partiti dall’Italia alla ricerca di una vita migliore, le uova d’oro, appunto” – ha detto il regista. Il personaggio del protagonista del corto, Salvatore, è ispirato a suo padre Nicola, il quale si è trasferito in Québec all’età di 17 anni. “Il Canada ha rappresentato per mio papà la gallina dalle uova d’oro di Salvatore. Nel Canada ha visto l’opportunità di un futuro migliore per se stesso e per la famiglia che voleva costruire. Ma oggi, col senno del poi, mi pongo alcune domande: è stata la decisione giusta partire dal suo paesino in cui aveva una vita bella, pura, innocente, circondato dall’amore dei cari, per andare in un paese completamente diverso e cercare nuove opportunità? Cosa vuol dire avere una vita migliore?“.

 

Francesca Cimolai, moglie di Frank e produttrice del film, si è così espressa: “L’idea di Città d’oro è stata concepita a Montréal e sviluppata in Italia. (…) Il personaggio “Salvo” è ispirato al padre di Francesco ed è veramente emozionante che il giorno della proiezione sarà presente al Parco Dante. Possiamo dire che questo cerchio si chiude dove tutto è iniziato, ovvero a Montréal, la città che ha adottato Nicola”.

 

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Un’occasione unica per conoscere il regista e di rivolgergli domande che possano aiutare a capire il senso del corto, la sua storia personale e il suo rapporto con l’Italia.

 

La pellicola, prodotta da Franky Films e Hermes Productions, è stata girata in toto nei comuni calabresi di Badolato e Santa Caterina dello Ionio (quest’ultimo è il borgo natale del padre di Francesco), le cui amministrazioni hanno offerto il patrocinio. Francesco Giannini ha potuto raggiungere l’agognato obiettivo di girare un film nel suo paese d’origine. Non è un caso che stia già lavorando per trasformare il suo corto in un lungometraggio e così realizzare un connubio profondo che consenta di saldare autobiografia e arte cinematografica. Quest’ulteriore impegno personale ed artistico insieme costituisce, infatti, una formidabile occasione per il regista di vivere significative relazioni interpersonali e culturali nella terra dei suoi avi alla ricerca delle proprie radici, basilare nella costruzione del suo percorso identitario.

 

A seguire, il link per poter vedere il trailer del corto in italiano, sottotitolato in inglese:

https://youtu.be/B8o4h63QIsQ

 

Alla Vita

Genere: Drammatico    Anno: 2022

Regia: Stéphane Freiss    Durata:  99 min

Alla Vita racconta la storia degli Zelnik, una famiglia ebrea che trascorre, ogni estate, un breve periodo nel Sud Italia. La famiglia è ospite di Elio De Angelis (Riccardo Scamarcio), gallerista, che ha abbandonato la professione per dedicarsi all’azienda familiare.  La moglie non ne condivide la scelta di vita e lo lascia. Elio incontra la ventottenne Esther Zelnik (Lou de Laâge) che vorrebbe emanciparsi dalla sua famiglia. La conoscenza di Elio sarà l’occasione per Esther di capire l’importanza di essere  indipendenti e di percorrere la propria strada. Il rapporto di Elio con la ragazza gli consentirà di raggiungere quella pace interiore che non riusciva a trovare da tanto tempo.

 

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