MONTRÉAL – L’indice dei prezzi al consumo continua a salire in Canada, dove l’inflazione ha toccato quota 6,7% lo scorso marzo, su base annua: a riportarlo è stato Statistics Canada. Si tratta dell’incremento più importante dal gennaio 1991. Nonostante i recenti interventi della Bank of Canada sul tasso di interesse principale (alzato di 50 punti base), per rallentare il “surriscaldamento” dell’economia, nulla sembra in grado di frenare l’ondata di inflazione che sta investendo il Paese. Lo scorso febbraio il tasso di inflazione su base annua era pari al 5,7%; l’incremento è stato di un punto percentuale in un mese. La paga oraria media dei dipendenti, invece, a marzo è aumentata solo del 3,4% su base annua, creando forti disagi alle famiglie. Le più colpite sono quelle a basso reddito, che non hanno margini di manovra. Ecco i principali aumenti annuali registrati lo scorso marzo in Québec:
- benzina: +43,5
- olio combustibile: +61,8
- trasporti: +12.1%
- alloggi: +5,9%
- mobili e articoli per la casa: +8,9%
- prodotti alimentari al supermercato: + 8,1%
- carne: +9,8 %
- pane e cereali: + 8,7%
- frutta fresca: +9,6%.
“L’aumento dei prezzi – spiega Statistics Canada – si è verificato in un contesto di forte pressione sui prezzi immobiliari, di significative limitazioni degli approvvigionamenti e di conflitti geopolitici (in primis l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia), che hanno avuto un impatto sui mercati agricoli, energetici e delle materie prime”.