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A chi giova il conflitto sull’aborto?

Se il vostro water è otturato, che genere di idraulico scegliete? Preferite quello che viene a casa vostra, esamina la situazione, vi spiega il problema e le possibili soluzioni, con i costi associati ed i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano, per poi sottoporvi la sua raccomandazione? Oppure preferite quello che vi manda un video in cui vi spiega che difende il diritto di tutti all’accesso gratuito e universale a un bagno che funzioni e poi vi chiede di dare un contributo alla sua organizzazione per aiutarlo a difendere il vostro diritto ad un bagno funzionante? Se preferite il secondo, appartenete alla piccola minoranza di canadesi che si dice soddisfatta dell’operato del governo del Canada.

Non molto tempo fa, i russi vivevano in una dittatura in cui dovevano fare la fila per accaparrarsi beni di prima necessità, per non parlare dell’impresa che devono affrontare per ottenere un passaporto. Recentemente, una commessa di un negozio mi ha raccontato che ha dovuto attendere 32 ore in fila per ottenere un passaporto per la sua terza figlia per potersi recare nel suo paese d’origine ad assistere ai funerali di sua madre. Mi ha spiegato che è cresciuta sotto il regime sovietico nell’Europa orientale e che la sua dolorosa esperienza le ha ricordato i momenti peggiori della

vita trascorsa lì. Perché, pensateci bene, un governo di un Paese del G7 che non è in grado di rilasciare un passaporto ad un cittadino che si trova in queste condizioni alimenta una crescente disillusione nei confronti del nostro governo. Non si tratta di generare discussioni e paragoni tra il Canada di oggi e le dittature comuniste. Stiamo parlando di qualcosa di grave e urgente. E non sono le situazioni di incompetenza, come il rilascio di un passaporto, a preoccupare. Piuttosto, sono tutte le miriadi di situazioni, che NON VEDIAMO, ad essere preoccupanti.

Nel corso degli ultimi anni, il governo è entrato nelle nostre vite e ci ha imposto scelte che dovrebbero rientrare nella sfera delle nostre libertà individuali. Ha stampato senza ritegno denaro in proporzioni inimmaginabili, inconcepibili e irrealistiche che si è affrettato a donare, calcolando il beneficio in termini di voti che ne sarebbe scaturito. Eppure, siete voi oggi che pagate il doppio per la vostra benzina. Dove prendete questo denaro extra? Siete costretti a fare a meno di altre cose. La responsabilità del governo risiede nel fatto che non è riuscito a fare ciò che si era prefissato: fare, cioè, delle scelte al posto nostro nel nostro interesse. Ci ritroviamo con le scelte peggiori e OGNUNO di noi

ne sta pagando il prezzo. L’emissione di passaporti è ben lontana dal determinare il prezzo della benzina. Cosa hanno in comune, allora, i passaporti e la benzina? L’idraulico! Quello che abbiamo scelto non ha il coraggio di ammettere che non sa come risolvere la situazione, preferisce esaltare le virtù delle cascate del Niagara.

E arrivo così all’aborto. La Costituzione degli Stati Uniti, così come quella del Canada, non ne fa cenno. In entrambi i Paesi è stata la Corte Suprema a renderlo un diritto costituzionale. La Corte Suprema degli Stati Uniti, dopo cinquant’anni, ha cambiato idea e recentemente ha dichiarato che la Costituzione non garantisce il diritto all’aborto. Cosa ha fatto il nostro Primo Ministro? Ancora una volta, ha esaltato le virtù delle cascate del Niagara. Ma il vero lavoro, se è serio e sincero, consiste nell’elaborare una soluzione reale, non di sfruttare il problema senza dare alcuna risposta, se non il tradizionale “fidatevi di me, votate per me e guardate la televisione”. L’aborto, qualunque sia la scelta, è soprattutto una prova, in diversa misura, per ogni donna che vi fa ricorso. Meritano infinitamente di più che essere oggetto di un gioco politico da parte di un leader più interessato ad un bagno di folla che non ad un bagno che funzioni.

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