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“IL GUSTO DELLA SALUTE”: La soia

(Adnkronos) – La prossima puntata de “Il Gusto della Salute”, la rubrica online curata dall’immunologo Mauro Minelli sotto l’egida scientifica della Fondazione per la Medicina Personalizzata e realizzata in collaborazione con ADNKronos Salute, esplorerà, con il consueto apporto di diversi contributi, le peculiarità nutrizionali e salutistiche della soia, legume molto resistente e per certi versi atipico. La pianta, erbacea ed annuale, è nativa dell’Asia orientale e della Cina in particolare, dove venne per la prima volta coltivata almeno 5000 anni fa per poi diventare, in quelle contrade, alimento base per eccellenza. In Europa la soia arrivò incidentalmente nei primi anni del 1800 come zavorra caricata su un veliero che tornava dalle Americhe, ma ha iniziato a diffondersi dopo la seconda guerra mondiale riscontrando, a partire dagli anni 1970-80, crescente interesse tra i consumatori, sia nei supermercati tradizionali che nel mondo dell’alimentazione biologica.  

Alimento principe per le popolazioni orientali e non solo, la soia è al primo posto tra le leguminose per il contenuto in acidi grassi e soprattutto in proteine, ciò che la rende legume ‘atipico’, importantissimo principalmente nei regimi dietetici vegetariani e vegani.  

La pianta della soia ben si adatta a diverse condizioni ambientali tanto che, dalla Cina, la sua coltivazione si estese ben presto in Giappone, nelle Filippine e in tutto il Sud-Est Asiatico. Arrivò poi nel continente americano dove le colture di soia si svilupparono su larga scala e oggi, dopo Cina e India, gli Sati Uniti ma anche il Brasile e l’Argentina sono tra i principali produttori al mondo di soia. Va detto tuttavia che, nonostante la facilità di coltivazione, la maggior parte della soia ottenuta nel continente americano e non solo, è di origine transgenica. Tale prodotto viene certamente usato per l’alimentazione umana diretta, ma anche e soprattutto per quella animale in cui, nei mangimi bilanciati, essa rappresenta il fondamentale apporto proteico. 

Oggi di questo legume si apprezzano i tanti derivati come la salsa di soia, i germogli di soia, il latte di soia, la farina di soia, da cui poi derivano altrettante varietà di prodotti alimentari. Ma, considerando le proprietà biologiche per certi versi contrastanti dei suoi principali componenti tra i quali soprattutto gli isoflavoni, assimilabili a veri e propri fitoestrogeni, la soia potrà essere liberamente consumata da tutti? Su quali patologie i fitoestrogeni in essa contenuti possono risultare del tutto controindicati? Quali sono i rischi potenziali che possono derivare dal consumo di questo come di altri alimenti sottoposti a manipolazioni genetica? Perché, dal punto di vista nutrizionale, la soia è considerata diversa dalle altre leguminose? E’ vero che la sua assunzione può interferire con le fisiologiche funzioni del nostro organismo? E, se si, con quali?  

Sono quesiti interessanti ed intriganti ai quali si forniranno risposte dettagliate a partire dalle ore 15,00 di venerdì 24 marzo, nel consueto appuntamento settimanale dedicato alla sana e corretta alimentazione.  

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