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I dirigenti Vitullo e Cadoz: “Sarà un polo chirurgico sempre più completo”

La capacità chirurgica aumenterà di oltre il 33% soprattutto per interventi specialistici che riguardano l’apparato digerente superiore, il tumore al seno e la riduzione dell’obesità. Preservando sempre il legame comunitario, il senso di appartenenza, l’empatia e l’umanità

Ecco come saranno le future sale operatorie al Santa Cabrini

MONTRÉAL – I cantieri, quelli veri, non sono ancora partiti, ma i lavori preparatori sono già in corso e presto, “nell’estate/autunno del 2025”, l’ospedale Santa Cabrini cambierà volto. Ci siamo, insomma. Del resto, già lo scorso luglio il governo aveva dato il via libera definitivo, con tanto di annuncio in pompa magna del Ministro della Salute, Christian Dubé, in visita ufficiale all’ospedale. In tutto, sono stati stanziati 139 milioni di dollari, di cui 10 donati dalla Fondazione Santa Cabrini, che serviranno a costruire 6.100 metri quadrati di superficie su due piani, a sud-est del sito ospedaliero, all’incrocio tra le vie Saint-Zotique e Pontoise. L’edificio sarà collegato al padiglione centrale con una passerella. Sul lato nord, inoltre, sarà realizzato un parcheggio sotterraneo di 121 posti. La nuova struttura ospiterà principalmente il blocco operatorio, che passerà da 6 a 8 sale, e da 8 a 12 sale di rianimazione, oltre all’unità di ricondizionamento dei dispositivi medici (URDM) ed ai servizi elettromeccanici, secondo gli standard di sicurezza più moderni e all’avanguardia, e con una maggiore illuminazione naturale per un’atmosfera più rilassante. Un progetto che permetterà di consolidare l’offerta di servizi chirurgici, di aumentare la capacità operativa e di ridurre, di conseguenza, le liste d’attesa. Una sfida per soddisfare le crescenti esigenze della popolazione in aumento dell’est di Montrèal, ma anche un passo importante per rendere sempre più ‘performante’ questo gioiello sanitario della Comunità italiana, dove, dal 1960, i pazienti sono assistiti in italiano e in francese. Per capire a che punto stanno i lavori, il primo marzo scorso abbiamo incontrato Hugo Vitullo, infermiere di formazione, al Santa Cabrini dal 1994, oggi Direttore aggiunto alla Programmazione Clinica, Trasformazione, Transizione e Performance presso il CIUSSS de l’Est-de-l’île-de-Montréal, e Christophe Cadoz, Direttore Generale aggiunto al Supporto, Logistica e Tecnologia presso il CIUSSS de l’Est-de-l’île-de-Montréal: di fatto il dirigente responsabile del Santa Cabrini dallo scorso giugno. “Con i lavori di ingrandimento – ci ha detto Vitullo – puntiamo a migliorare e consolidare la missione del Santa Cabrini per quanto riguarda le operazioni chirurgiche, potenziando soprattutto gli interventi specialistici che riguardano la parte superiore dell’apparato digerente e del tumore al seno, con un’attenzione particolare anche alla chirurgia bariatrica (che si occupa del trattamento chirurgico dei pazienti affetti da obesità, ndr). Un aumento della capacità operatoria di oltre il 33% per andare incontro alla crescente domanda della popolazione che vive nell’est della città, smaltendo più velocemente le liste di attesa”. “Sono molto contento di essere al Santa Cabrini – ci ha detto, a sua volta, Cadoz -: è un ospedale dove si fa un grande lavoro di squadra e dove la qualità del personale medico è molto alta, senza trascurare il calore umano esemplare. Arrivo dai programmi sociali, come la salute mentale e il sostegno a domicilio, e penso che l’ospedale debba essere ben ancorato ai programmi esterni, una volta che il paziente fa ritorno nella sua Comunità. Con infrastrutture nuove o rinnovate, saremo in grado di reclutare più personale medico. Puntiamo proprio su questo aspetto positivo per portare più gente possibile da noi. Siamo sempre pronti ad assumere un po’ in tutti i reparti, compresa la cucina, la pulizia e la manutenzione, grazie anche a posti sempre più attrattivi. Con la Fondazione Santa Cabrini abbiamo degli incontri regolari e ci riteniamo estremamente fortunati per la loro partecipazione al progetto. Siamo in contatto anche con la Corporazione, il comitato consultivo e quello degli utenti: coinvolgiamo tutti gli organismi che rappresentano un legame con la Comunità italiana e con quella dell’est della città. Vogliamo essere un ospedale a misura d’uomo, con la qualità e la quantità di servizi che i pazienti si aspettano. La connessione con il CIUSSS de l’Est ci permette di garantire l’accesso ad ulteriori servizi specialistici disponibili”.
“Siamo una grande famiglia – ha aggiunto Vitullo – e lavoriamo per preservare questa atmosfera”. “Il senso di appartenenza, l’empatia e l’umanità che troviamo al Santa Cabrini – gli ha fatto eco Cadoz – non sono facilmente riscontrabili in altre strutture
ospedaliere”. 

 

Hugo Vitullo e Christophe Cadoz all’entrata dell’ospedale Santa Cabrini

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