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Da sinistra: Antonio Sciascia, Mariano De Carolis (Direttore Generale della Caisse Populaire Desjardins Canadienne Italienne), Suzanne De Larochellière, Giulia Di Bartolo, Nathalie Vallèe, Michelina Lavoratore e Josie Verrillo. Nella foto manca Mima Gentile, che si è collegata dal Congo (Foto di Sara Barone)
Cosa vuol dire essere donna e professionista oggi

La 13ª conferenza organizzata dal Congresso si è tenuta il 5 marzo al CLDV

 

 

Da sinistra: Antonio Sciascia, Mariano De Carolis (Direttore Generale della Caisse Populaire Desjardins Canadienne Italienne), Suzanne De Larochellière, Giulia Di Bartolo, Nathalie Vallèe, Michelina Lavoratore e Josie Verrillo. Nella foto manca Mima Gentile, che si è collegata dal Congo (Foto di Sara Barone)

Le testimonianze di Mima Gentile, Suzanne De Larochellière, Giulia Di Bartolo e Nathalie Vallée, tutte in prima linea per salvaguardare la nostra sicurezza in Canada ed all’estero, in occasione della Giornata Internazionale della Donna

 

di Francesca Sacerdoti

 

MONTRÉAL – Un detto latino dice che ‘solo ciò che è scritto rimane, mentre le parole volano via’ inesorabilmente. Di sicuro questo non sarà il caso per i racconti e le storie condivise questa scorsa domenica di un 5 marzo emozionante. Presso il Centro Leonardo Da Vinci, in un Piccolo Teatro pieno, dalle ore 15 e fino alle ore 17.30, 4 donne straordinarie hanno condiviso le loro esperienze, le loro vite, le difficoltà affrontate, in un viaggio all’interno di ciò che vuol dire essere donna e professionista oggi: Mima Gentile, Suzanne De Larochellière, Giulia Di Bartolo e Nathalie Vallée. L’occasione è stata la tredicesima Conferenza annuale per la giornata internazionale della donna, organizzata dal Congresso Nazionale degli italo Canadesi (regione
Québec)
quest’anno ispirata al tema “Les Gardiannes de la Paix”, donne in prima linea per salvaguardare la nostra sicurezza in Canada ed all’estero. La prima a salire sul palco è stata Sabrina Marandola, radio host per il programma “Let’s Go” di CBC e presentatrice della conferenza. A seguire, il bel messaggio del presidente del Congresso Antonio Sciascia, che, oltre a ringraziare le conferenziere per la loro partecipazione, la presidente del comitato organizzatore dell’evento Michelina Lavoratore e la direttrice generale del Congresso Josie Verrillo, ha sottolineato l’importanza di come incontri come questo servano a dar voce alle storie delle donne, e per essere da guida ed ispirazione a tante altre. A seguire, è stato il momento di un toccante messaggio di Michelina Lavoratore, che, con sentite parole, ha voluto anche ricordare tutte quelle donne che, come sua madre, hanno vissuto l’esperienza difficile dell’immigrazione, e che, nonostante tutto, hanno saputo costruire e crescere famiglie ricche di valori. Mima Gentile è stata la prima a parlare da remoto, in quanto in Congo per una missione. Con 31 anni di esperienza alle spalle come Sergente Detective nel corpo di Polizia di Montreal (SPVM), Mima dal novembre 2022 si trova in missione di pace (Monusco) al confine con la Repubblica Democratica del Congo ed ha condiviso con emozione la sua storia fatta di coraggio e di profondo altruismo, ricordando anche la sua altra missione ad Haiti. Momenti forti che hanno scosso gli spettatori, attraverso anche le memorie fotografiche presentate sullo schermo. Suzanne De Larochellière, sergente in ritiro della Sureté du Québec, specialista in droghe ed attualmente consigliera di Saint Leonard, ha preso la parola subito dopo. Attraverso una carrellata di immagini emozionanti, Suzanne ha illustrato il suo percorso professionale ma anche di vita, parlando dei suoi mentori, degli amici cari persi in servizio, dell’esperienza sotto copertura e delle 5 generazioni di poliziotti della sua famiglia, mettendo in luce ancora una volta il coraggio, la dedizione, e la perseveranza nel raggiungere importanti riconoscimenti. E di coraggio e resilienza ha parlato anche Giulia Di Bartolo, capitano in ritiro della Sureté du Québec, anni passati nel settore investigativo, una laurea in criminologia con un major in Legge. Ma non solo: Giulia ha messo in luce attraverso la sua testimonianza le difficoltà di essere donna in polizia, di piccola statura, e per di più di origine italiana. Ha inoltre raccontato del bullismo, della non accettazione e comprensione, della difficoltà di appartenere ad una minoranza linguistica (anglofona) in Québec, ma niente di questo mai vissuto con rassegnazione, sempre con determinazione. A chiudere questa carrellata di voci straordinarie, Nathalie Vallée, capitano in ritiro della Sureté du Québec ed a capo del Institutional Communications, Protocol and Heritage Department in the Communications Directorate. Anche la storia di Nathalie è stata la storia di una donna forte che ha deciso di perseguire un percorso difficile, arduo, per sconfiggere e combattere la violenza, che purtroppo ha anche vissuto personalmente. Nathalie ha voluto ricordare la dedizione con cui le forze di polizia ogni giorno proteggono i cittadini dal crimine ed il loro speciale rapporto con tutta la popolazione. Dopo un’animata sessione di domande, in un teatro emozionato ma soprattutto profondamente ispirato, nei cuori e nelle menti di tutti restano questi racconti come testimonianza di ciò che veramente vuol dire essere donna. 

 

(Foto: Sara Barone)
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