Chi l’avrebbe mai detto? Il basso tasso di disoccupazione crea un alto tasso di preoccupazione! Sebbene il modo in cui viene calcolato il tasso di disoccupazione possa essere cambiato nel tempo, è inequivocabile che nei 155 anni di storia del Canada questo non sia mai stato così basso. Il tasso di disoccupazione si attesta oggi al 3,9% e include le persone che passano da un lavoro all’altro, o che sono senza lavoro a causa di circostanze temporanee: come le condizioni meteo, la riorganizzazione del posto di lavoro, o l’attesa che il posto di lavoro stesso diventi operativo.
Se escludessimo dal calcolo tutte queste persone, otterremmo un tasso molto più basso. Basti pensare che, a Québec City, il tasso di disoccupazione è del 2,4%! Se non teniamo conto delle persone in attesa di iniziare a lavorare, siamo vicini allo 0% di disoccupazione. Una cosa mai vista! Non dimentichiamoci che nel 1983 il tasso di disoccupazione si attestava al 14,2%. Sì, avete letto bene, e in realtà era molto più alto perché molte persone erano demotivate e non erano più alla ricerca di un lavoro. Teniamo conto che il tasso di attività è quasi del 68%. Il tasso di attività misura la popolazione attiva (occupati e disoccupati) in relazione alla popolazione totale del Paese. Il 32% dei non attivi comprende bambini, pensionati, anziani in età avanzata, studenti e persone che scelgono di non lavorare perché non ne hanno bisogno, o non ne sono capaci. Questo tasso di attività pari al 68% è il più alto degli ultimi cinquant’anni.
È una buona notizia avere un tasso di disoccupazione così basso? Innanzitutto, diciamo che è un’ottima notizia ogni volta che un Paese industrializzato riesce ad esprimere un’economia che permette ai suoi cittadini di essere attivi e di soddisfare i propri bisogni e quelli di chi dipende da loro. Tuttavia, un basso tasso di disoccupazione non potrebbe significare nulla di buono, se ci fossero molte persone senza lavoro per aver smesso di cercarlo. Fortunatamente non è il nostro caso, visto che anche il tasso di attività sta raggiungendo livelli record. A questo punto potresti chiedermi: c’è qualcosa di sbagliato nel fatto di avere un tasso di disoccupazione così basso? Ci sono due conseguenze preoccupanti che devono essere affrontate.
La prima è quella dell’inflazione. Prima di tutto, ricordiamoci che il governo canadese ha stampato 400.000.000.000 $ per distribuirli ai quattro venti, prima delle elezioni federali. Se c’è una sola casa in vendita nel quartiere e io dò più soldi a tutti quelli che vogliono comprarla, il prezzo della casa aumenterà. Quindi abbiamo già un enorme problema creato dalle politiche inflazionistiche di Justin Trudeau, che ha scelto di ignorare i saggi consigli del suo Ministro delle Finanze Bill Morneau. Se aggiungiamo il basso tasso di disoccupazione, ci ritroviamo in una situazione in cui i datori di lavoro sono disposti ad offrire aumenti salariali e bonus per attrarre e trattenere i lavoratori. Non saranno i datori di lavoro a pagare gli aumenti. Aumenteranno i prezzi dei loro servizi, o beni, e alla fine saremo io e te a pagare questi aumenti, con prezzi più alti per i nostri acquisti.
Il secondo problema di una disoccupazione così bassa è una conseguenza dalle ramificazioni complesse. Chi farà il lavoro con la popolazione che invecchia, se non ci sono abbastanza lavoratori per sostituire quelli che smettono di lavorare? Ospedali, tribunali, questure, scuole, che sono essenziali per la stabilità sociale, non riescono a trovare mano d’opera. Immaginatevi cosa succede al resto dell’economia! Quando un datore di lavoro ha difficoltà a trovare forza lavoro, si accontenta di quello che trova. Anche in questo caso, a nostro detrimento. Un piccolissimo esempio lo spiega: c’è qualcuno in grado di aiutarvi quando andate al negozio? La piena occupazione è positiva. Sarebbe ancora meglio se corrispondesse anche alla piena soddisfazione.