Serie A | di Mattia Carlomagno

È stata una giornata ricca di scoppiettanti sorprese, che si è aperta subito con il big match Juventus-Milan. Una delle classiche del nostro campionato, che ha letteralmente deluso le aspettative dei tifosi, ma anche di tutti gli sportivi. Quasi nulle le emozioni regalate dalle due compagini, con la Juventus, però, premiata per il maggior impegno dimostrato. Nel nulla, infatti, è stato un lampo di Dybala nel secondo tempo, migliore tra i suoi, a trafiggere Donnarumma, a sua volta il migliore tra i rossoneri, regalando così la terza vittoria di fila ai bianconeri ed il sorpasso proprio sul Milan. Nel primo anticipo delle 18, invece, la Roma è stata bloccata da un ottimo Bologna, ma soprattutto dall’ex Mattia Destro. In un terreno di gioco al limite della praticabilità, vista la copiosa pioggia caduta a Bologna, sono stati i padroni di casa a passare in vantaggio con la rivelazione Masina. A trovare il pareggio per i giallorossi ci ha pensato Pjanic su calcio di rigore, procurato da Iturbe. Il vantaggio della Roma è arrivato ancora una volta su penalty, trasformato dal connazionale di Pjanic, Edin Dzeko. Ma proprio quando gli uomini di Garcia pensavano di aver fatto bottino pieno, ecco la doccia fredda al minuto 87: rigore del pareggio trasformato dall’ex Mattia Destro. Volano, invece, Inter e Napoli contro due delle ultime in classifica della serie A. I nerazzurri rifilano un poker al Frosinone, nonostante una prestazione non esaltante nella prima frazione, grazie alle marcature di Biabiany, Icardi, Murillo e Brozovic, conquistando in un solo colpo tre punti e testa della classifica in solitaria: della serie “Salutate la capolista”. I partenopei, dal loro canto, continuano a macinare risultati: archiviata con un secco 2-0 la pratica Hellas, in quel di Verona, grazie alla premiata ditta Insigne-Higuain, con Hamsik vero faro del centrocampo di Sarri. Passo falso della Fiorentina, che nel derby dell’Arno, contro l’Empoli, va sotto 2-0, causa l’eccessivo turnover operato da Sousa, ma nel secondo tempo il tecnico portoghese corregge il tiro, riuscendo ad evitare la sconfitta grazie allo spietato Kalinic, autore di una doppietta, che poteva essere tripletta se non avesse colpito una clamorosa traversa. Male anche la Lazio, che, dopo 3 k.o. di fila, non va oltre l’1-1 contro il Palermo del neo tecnico Ballardini. L’aquila biancoceleste va addirittura in svantaggio, causa primo gol in A di Goldaniga. A salvare la panchina di Pioli ci pensa Candreva, entrato nella ripresa, che trasforma il rigore concesso al minuto 70: in casa Lazio ora tira davvero una brutta aria, aria di ritiro. Vittoria al cardiopalma, invece, per il Genoa. Vittoria stile Gasperini: 2-1 al Sassuolo. Nel primo tempo da segnalare solo la solita ragazzata di Berardi, espulso per un’entrata killer su Ansaldi, e l’espulsione concomitante di Perotti, molto discutibile. Nel secondo tempo succede di tutto: prima vantaggio Genoa con il venezuelano Rincon; pareggio del Sassuolo con Acerbi, ex di turno, al minuto 93; gol vittoria dell’altro ex, Pavoletti, al minuto 94, che fa esplodere letteralmente di gioia tutto Marassi. Vittoria vitale anche per l’Udinese di Colantuono, che riserva una brutta sorpresa al neo tecnico della Sampdoria, Montella. A regalare i 3 punti ai friulani è stato il ghanese Badu, abile nell’inserirsi dopo la sponda di coscia, magnifica, di Thereau: 1-0 il risultato finale. Vittorie esterne per Torino e Chievo Verona, corsare sui campi dell’Atalanta e del Carpi. I granata liquidano la pratica bergamasca grazie al difensore Bovo, abile a battere Sportiello su azione da calcio piazzato. Mentre, il Chievo espugna il campo del Carpi con un 2-1, rischiando però nel finale di sciupare il doppio vantaggio, firmato Inglese, ex di turno, e Meggiorini. Inutile, per sua fortuna, l’autorete di Gamberini.