(Adnkronos) – Un dolce fagottino ripieno di energia: sono le chinuliddhe. Squisito dolce natalizio dal nome caratteristico e difficile da pronunciare per chi non mastica il dialetto salentino, sono le protagoniste dell’ultima puntata del 2022 de Il Gusto della Salute, la rubrica online sulle buone prassi alimentari ideata e coordinata dall’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione Medicina Personalizzata, in collaborazione con Adnkronos.
“Trattasi di delizioso manufatto composto con una delle prime trasformazioni invernali, in chiave culinaria, dell’uva raccolta a fine estate – spiega Marco Renna, giornalista esperto di cultura popolare – Ed infatti è proprio la marmellata d’uva, o talvolta la cotognata, che caratterizza, con il suo delizioso contributo, questo dolce tipicamente natalizio. La parola, in prestito dal dialetto leccese, fa proprio riferimento al concetto di pienezza. ‘Chinu’, infatti, significa pieno, nel senso di ripieno, e rimanda alla realizzazione di questo dolcetto di pasta fritta farcita di marmellata o, più classicamente, di mostarda d’uva”.
C’è differenza tra i due composti, come spiega la biologa nutrizionista Dominga Maio, visto che, rispetto alla marmellata, la mostarda per la sua preparazione necessita di procedure e accorgimenti un po’ più elaborati. “Dall’analisi dei valori nutrizionali quel che sicuramente si evince è che la mostarda d’uva è alimento energetico e ad alto indice glicemico, per quanto fonte di importanti micronutrienti e vitamine A, C e del gruppo B. Inoltre, derivando dall’uva, la mostarda contiene anche resveratrolo, noto composto fenolico con importanti funzioni antiossidanti e antinfiammatorie”, spiega Maio.
Sul versante più strettamente salutistico, l’immunologo Minelli, spiega che “la mostarda è un alimento originario delle regioni del nord Italia, tipicamente composto da frutta, zucchero e semi di senape, precisa che maggiore è la presenza di frutta nella mostarda, minore sarà l’impatto calorico, per quanto non si possa comunque trascurare l’abbondante presenza di zuccheri che rendono il prodotto non proprio accessibile a tutti. D’altro canto, il valore energetico del dolce nel suo insieme, lo rende vantaggioso per chi dovesse praticare attività sportiva”.
“Certo è un dolce, tra l’altro fatto di pasta fritta, sicché il solo metro del gusto può non essere sufficiente a governarne il consumo. Ecco perché occorre moderazione, dice il medico, specie per chi deve fare i conti con problematiche di tipo metabolico. Si aggiunga a questo il potenziale effetto lassativo della mostarda, non sempre accolto con favore dai consumatori, e l’azione allergizzante soprattutto indotta dalla frutta di cui la mostarda è composta, con possibili reazioni intestinali e/o cutanee. Si tratterà, come sempre, di anteporre alla fallace prevalenza del gusto, la più razionale e virtuosa rilevanza della “salute” unica in grado di donarci anni di benessere e vitalità”, conclude Minelli.