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Manovra 2023, protesta delle opposizioni: slitta voto finale

(Adnkronos) – Slitta a domani mattina, giovedì 29 dicembre, il voto finale al Senato sulla manovra 2023. Il disegno di legge di Bilancio approderà nell’Aula di Palazzo Madama alle 10 per la discussione generale, al termine della quale verrà posta la fiducia. A partire dalle 9 inizieranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia, seguite dalla chiama e quindi dal voto finale sul provvedimento. Entro le 12 dovrebbe quindi arrivare il via libera definitivo. A stabilirlo, all’unanimità, la Conferenza dei capigruppo.  

Il rinvio, rispetto al voto inizialmente previsto per la serata di oggi, è arrivato dopo la richiesta delle opposizioni per un ampliamento dei tempi di discussione. “Grazie alla nostra tenacia e insistenza la manovra arriverà in Aula il 29: una magra consolazione forse ma per lo meno avremo un po’ di tempo per esaminarla”, ha scritto in un tweet la presidente dei senatori del Terzo Polo, Raffaella Paita.  

Il provvedimento deve essere approvato definitivamente entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Previsto dall’articolo 81 della Costituzione, costituisce un’eccezione rispetto al naturale svolgimento della sessione di bilancio. L’effetto principale dell’esercizio provvisorio è rappresentato dai vincoli stringenti per la spesa pubblica. I tempi sono dunque strettissimi.  

Opposizioni a La Russa: “Serve più tempo per esame”
 

Visti tempi della trasmissione della relazione tecnica al disegno di legge di Bilancio, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, convochi nuovamente la Conferenza dei capigruppo per ridefinire il calendario dei lavori in modo da non comprimere i tempi del dibattito. La richiesta di Pd, M5S, Terzo Polo e Alleanza Verdi-Sinistra. In attesa della risposta le opposizioni hanno occupato l’aula della commissione Bilancio.  

“É vero che il termine massimo che il presidente La Russa aveva dato per l’arrivo della relazione tecnica erano le 17 – ha spiegato la capogruppo Dem, Simona Malpezzi – ma vista anche la disponibilità dei commissari di maggioranza di poter avere un tempo congruo per poter trovare delle misure comuni, un ordine del giorno comune, per cercare di costruire insieme qualcosa, riconvocare la Conferenza potrebbe essere un elemento utile, anche perché non è un elemento per fare ostruzionismo, per mandare il Paese in esercizio provvisorio, è provare a dare dignità ad una discussione che consenta alle diverse posizioni politiche di emergere. E la giornata a disposizione c’è, quella di domani, e si potrebbe votare tranquillamente giovedì”. 

“Hanno paura di avere qualche numero in meno il 29? – si è chiesta la capogruppo del Terzo Polo, Raffaella Paita – Hanno paura di offuscare la conferenza stampa di Giorgia Meloni, che comunque ci sarà? Forse converrebbe rispettare maggiormente le regole che tutti insieme ci siamo dati, per una discussione alla luce del sole e dare con trasparenza i messaggi che vogliamo dare agli italiani”. 

Salvini
 

“In un momento così difficile abbiamo dovuto fare delle scelte”. Così, parlando della manovra di bilancio, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, dicendosi “soddisfatto, perché abbiamo fatto il possibile in un momento così difficile. E penso che l’impronta della Lega si sia vista”. 

“C’è chi va in pensione e chi no, c’è chi ha la seconda casa e chi non ce l’ha. Una cosa però fanno tutti: pagano le bollette della luce e del gas. E noi, come avevamo promesso in campagna elettorale, la gran parte delle risorse l’abbiamo messa per le bollette. Ma noi come Lega abbiamo chiesto e ottenuto che si vedesse anche l’inizio di un percorso”, ha detto Salvini, rivendicando lo “stop alla legge Fornero” e “l’avvio di quota 41”. 

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