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Libri, fumetti e quotidiani green con la certificazione Pefc

(Adnkronos) – Nella Top 10 dei settori commerciali per numero di aziende certificate Pefc, il settore stampa ed editoria è cresciuto in particolar modo negli ultimi anni: oggi sono 131 le aziende certificate tipografiche e industrie grafiche e 4 gli editori certificati; la Lombardia è capofila con 32 aziende certificate. A fare il punto è Pefc Italia, associazione senza fini di lucro che promuove la gestione forestale sostenibile attraverso la certificazione, che ha dedicato il terzo appuntamento di #TheTalkingForest, il ciclo di webinar pensato per raccontare esempi positivi di chi ha saputo coniugare impresa e rispetto dell’ambiente, proprio al mondo dell’editoria certificata.  

A portare l’esempio nel corso dell’incontro dell’evento, sono stati: Assocarta, l’Associazione imprenditoriale di categoria che aggrega, rappresenta e tutela le aziende che producono in Italia carta, cartoni e paste per carta; Gruppo Mondadori, che ha esteso a tutta la produzione di libri e magazine l’utilizzo di carta certificata; Sergio Bonelli Editore che vanta tutti i suoi storici titoli certificati Pefc; il Gruppo Gedi, impegnato nel ridurre il più possibile l’impatto ambientale dei propri prodotti e delle proprie attività produttive.  

“Il settore dell’editoria certificata Pefc ha visto un lento ma costante incremento, con una conseguente diffusione sempre maggiore – spiega Giovanni Tribbiani, responsabile Segreteria Tecnica Pefc Italia – Centrale è senz’altro il ruolo delle cartiere, che mettono a disposizione carta certificata Pefc, soprattutto carta patinata per riviste e rotative: questo ha fatto sì che anche i grandi gruppi editoriali potessero affidarsi alla certificazione Pefc per comunicare ai propri lettori la responsabilità con cui scelgono la carta e le tipografie, affinché́ i propri prodotti abbiano il minore impatto possibile sulle foreste. Inoltre, utilizzare prodotti con filiera certificata significa contrastare il traffico illegale del legno e la deforestazione, nonché proteggere e garantire i diritti delle persone che abitano le foreste”.  

Fondamentale dunque il contributo dell’industria cartaria: secondo i dati di Assocarta, nel 2021 in Italia il consumo di carta e cartoni si è assestato su 10.494.000 di tonnellate, di cui il 22% utilizzate per editoria, grafica e articoli di cartoleria.  

“L’industria cartaria italiana ha avviato da molti anni un percorso di sostenibilità in cui l’approvvigionamento responsabile delle materie prime vergini, grazie anche ai sistemi di gestione forestale come Pefc, è un pilastro fondamentale, insieme all’impegno verso il riciclo e l’efficientamento dei processi produttivi. I traguardi raggiunti sono ora la base di un più solido rapporto di fiducia tra i cittadini e i prodotti in carta, di cui si riconosce sempre più il ruolo centrale nell’ambito di una bio-economia circolare”, ha detto Massimo Ramunni, vicedirettore generale Assocarta. A dimostrarlo sono i numeri: grazie all’impegno di Assocarta, il 63% delle fibre impiegate nell’industria cartaria italiana è di riciclo e l’89% delle fibre vergini acquistate è dotato di certificazione forestale, viene verificata l’origine legale di tutto il legno e la cellulosa d’importazione, il 79,6% della carta prodotta proviene da siti certificati Iso 14001 o Emas e più dell’85% degli imballaggi in carta viene riciclato. Inoltre, dal 1995 ad oggi è stato dimezzato l’impiego specifico di acqua e ridotto di un terzo l’impiego di energia.  

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