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Meloni: “Ue unita in sostegno a Ucraina, non cambiamo idea”

(Adnkronos) – Comunicazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi alla Camera, in vista del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre 2022. “La storia ci ha insegnato che non ci sono benessere e sviluppo dove non ci sono pace e libertà e per questo riteniamo che l’Ue debba continuare ad essere unita nel sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russ. Le nostre convinzioni non mutano”, spiega la premier, sottolineando che “il governo ribadisce il sostegno a Kiev”. 

“Il dibattito – ha sottolineato quindi Meloni – si è sempre concentrato su un questione, se in Italia debba esserci più o meno Europa. Quasi mai ci siamo chiesti sei in Europa ci dovesse essere più Italia” e questo, invece, “è l’obiettivo di questo governo” perché “l’Italia ha tutte le carte in regola per offrire il suo contributo autorevole”. Italia “Stato fondatore dell’Unione europea e dell’Alleanza atlantica, non intende tirarsi indietro. Siamo protagonisti e non comprimari di questo dibattito”. 

Con la guerra tra Ucraina e Russia, continua la premier, “in gioco non vi è solamente il rispetto del diritto internazionale e il conflitto non coinvolge unicamente il futuro libero e pacifico del popolo e delle istituzioni ucraine, ma quello dell’intero Europa in altre parole piaccia o no a chi per certi versi comprensibilmente vivendo un’epoca di crisi vorrebbe voltarsi dall’altra parte, il conflitto in Ucraina ci riguarda tutti per questo convenzione a avviso aperto continueremo a sostenere il cammino europeo in Ucraina”.  

“Continueremo – dice – a impegnarci perché si faccia ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione dell’aggressione da parte della federazione Russa, tra timidi segnali incoraggianti come lo scambio di prigioniero e l’accordo sulla commercializzazione del grano e continue azioni inaccettabili, come i deliberati attacchi russi alle infrastrutture civili, lo spazio di manovra per il cessate il fuoco appare oggi purtroppo assai limitato”. “L’Italia crede che l’Unione Europea debba assumere su questo fronte un ruolo più incisivo e appropriandosi della sua vocazione geografica e geopolitica a beneficio della sicurezza dell’intero continente”, aggiunge. 

“Siamo fieri della solidarietà dell’Italia nei confronti del popolo ucraino in questo momento drammatico”, continua la premier. Per l’Ucraina “sono stati stimati 349 miliardi di euro per la ricostruzione, una cifra temo destinata ad aumentare”, spiega, aggiungendo: “Questo obiettivo, assistere il popolo ucraino, implica che l’Italia contribuisca anche sul piano militare al sostegno europeo e internazionale” perché “per cessare le ostilità in questi contesti le possibilità sono da sempre solamente due, che uno dei due perisca o si arrenda e nel caso in cui si trattasse dell’Ucraina noi non ci troveremo di fronte a una pace ma a una invasione, oppure che vi sia tra le forze in campo un sostanziale ed equilibrio e dunque uno stallo nel conflitto che costringa chi ha mosso invasione a desistere dai suoi intenti e addivenire a più miti consigli”. 

“Per questo, per perseguire una pace sì, ma una pace giusta l’Italia deve continuare a fare la sua parte e lo fa in ambito di Unione Europea sia tramite lo strumento finanziario europeo, con il quale viene parzialmente rimborsato il controvalore economico degli aiuti militari, sia attraverso la partecipazione alla missione europea di addestramento dei militari dell’Ucraina, inoltre siamo protagonisti in ambito Nato con l’attivazione di misure di irrobustimento della postura di deterrenza e difesa”, ha aggiunto il premier. 

ENERGIA – La risposta europea sul caro energia è “insoddisfacente, inattuabile a condizioni date. E’ fondamentale porre un argine alla speculazione”, quindi detto Meloni alla Camera sottolineando: “La posta in gioco per l’Europa sull’energia è molto alta, definisce la capacità dell’Europa di proteggere le sue famiglie e le sue imprese, senza lasciar prevalere logiche unilaterali secondo le quali gli Stati con maggior spazio fiscale fanno da se e quelli con scarsa capacità di spesa possono esse lasciati indietro”.  

Per la premier, “è evidente a tutti come un meccanismo con un grado diverso di tutela delle imprese in Europa da nazione a nazione produrrebbe una distorsione del mercato unico comune e penalizzerebbe non solo l’Italia ma comprometterebbe l’intera Europa”. 

La Meloni ha sottolineato: “Procedere in ordine sparso di fronte alla sfida epocale non solo sarebbe una illusione ma si tradurrebbe in una realtà molto diversa da quella decantata in questi anni. Occorre fermare la speculazione e assicurare risorse a a tutti”. 

UE – “L’attuale scenario internazionale ci impone di riflettere sull’Ue come attore fondamentale per impedire che vuoti strategici vengano riempiti da altri attori. Nei Balcani occidentali la stabilizzazione è fondamentale” così come è fondamentale “tenere la regione ancorata ai nostri valori. Se c’è un’esigenza che accomuna tutti i Balcani occidentali è l’integrazione europea. La grande domanda d’Italia è un’opportunità che dobbiamo poter cogliere, significa rendere l’Italia più centrale in Europa”, ha sottolineato la premier. 

Vogliamo “dimostrare quanto l’Italia possa essere un valore aggiunto nel contesto europeo, stravolgendo la falsa narrazione di un’Italia che arrancherebbe, rappresenterebbe quasi un peso per l’Unione Europea. Non solo noi siamo fondatori di questo processo di integrazione non solo siamo centrali nelle dinamiche geopolitiche del continente, noi siamo una colonna indispensabile alla crescita alla crescita economica e sociale dell’intero Europa”, ha aggiunto Meloni. 

“Questa è l’Italia che vogliamo rappresentare al Consiglio Europeo con il sostegno del Parlamento italiano e con il mandato che ci darete oggi”, ha concluso il suo intervento Meloni. 

MIGRANTI – Il dibattito deve “passare dalla ridistribuzione dei migranti alla difesa comune dei confini Ue. Serve un quadro di collaborazione basato su flussi legali e contrasto a quelli illegali fermando le partenze e lavorando a una gestione Ue dei rimpatri. “L’Italia sta sostenendo l’onere maggiore della protezione delle frontiere, non intendiamo fingere che vada bene così”, ha quindi sottolineato la premier.
 

LUKOIL – “Le sanzioni alla Russia sono dolorose per il nostro tessuto produttivo ma hanno dimostrato di essere efficaci, e crediamo svolgano un ruolo fondamentale per arrivare alla fine del conflitto, ma i costi della guerra non ricadano sui cittadini”, ha poi detto Meloni in un passaggio delle sue comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo. “E’ necessario vigilare sulle conseguenze delle sanzioni, che in particolare sul fronte energetico e occupazionale, come è stato fatto con la raffineria Lukoil a Priolo, con cui il governo è intervenuto tutelando un nodo energetico strategico e tutelando oltre 10 mila lavoratori”. 

IRAN – “Guardiamo insieme con favore all’inserimento nelle conclusioni del Consiglio Europeo di un segnale di condanna per le sentenze di pena capitale in Iran, a seguito delle proteste nel paese”, ha poi detto Meloni in un passaggio del suo discorso. 

“L’uso della forza contro dimostranti pacifici, contro le donne, da parte delle autorità iraniane è ingiustificabile e soprattutto inaccettabile, questo governo sarà sempre impegnato per la difesa e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Iran come nel resto del mondo”. 

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