(Adnkronos) – “Una marcia in più. È quella della ragazza che cominciò su un camion di terza mano ed ora è alla guida di una delle aziende di logistica più importanti d’Italia. È quella dell’architetta che partì arredando un salone di parrucchiera e adesso è in cima ai grattacieli di Milano. La stessa marcia in più della giovane modista che partì da un piccolo laboratorio nella Roma della Dolce vita per diventare la regina della haute couture nei costumi da bagno e affascinare con le sue creazioni le dive di Hollywood. Tre donne diverse, e come loro altre 19, con le loro storie e la loro originalità. Personalità differenti, talvolta agli antipodi, ma con una caratteristica comune: la capacità di andare oltre l’immaginazione e la fatica, per realizzare l’impresa”. Così Antonella Di Leo Tursini, editore con Wise Society del volume ‘Una marcia in più. Storie italiane di imprenditrici vincenti’, di Manila Alfano, Giorgio Gandola e Stefano Zurlo, presenta i temi al centro del libro.
“La marcia in più -insiste Di Leo Tursini- non è una novità della meccanica, non è un cambio galattico e non è neppure un optional. Come ci spiega Milena Baroni, capace di trasformare la lavanderia di famiglia in un gioiello della decontaminazione industriale, ‘quella marcia non l’abbiamo di default, siamo costrette a inventarla e innestarla. Prima per essere accettate, poi per vincere la corsa’.
“Dalle 22 storie narrate dai nostri autori escono con forza problemi e soluzioni, fragilità e colpi di genio di persone che per raggiungere la vetta hanno dovuto lottare, talvolta supportate dalla famiglia e talvolta no. Guerriere con l’armatura di seta, sempre impegnate a dimostrare «di essere all’altezza». Con tre punti di riferimento che percorrono le loro avventure e diventano consigli preziosi: non arrenderti mai, non dare credito a chi vuole smontare i tuoi sogni, non abbatterti per le porte in faccia che arriveranno. E con ben presente la legge delle quattro P: passione, perseveranza, positività, pazzia”, conclude.