(Adnkronos) – Pattugliatori di ultima generazione, radar 3d, cannoni sovraponte e l’avveniristico Naval Cockpit. Per controllare le acque internazionali, allo scopo di prevenire traffici illeciti e attività terroristiche in occasione dei mondiali di calcio in Qatar al via oggi, il capitano di fregata Emanuele Morea illustra all’Adnkronos i mezzi impegnati sul campo nell’ambito dell’operazione “Orice”. “La nave Thaon di Revel – spiega – garantirà la cornice di sicurezza dello spazio marittimo e aereo. Si tratta di un Pattugliatore polivalente d’altura, tra le nuove ed avveniristiche navi della Marina Militare. Si tratta di un programma concepito, progettato e realizzato completamente in Italia e che rappresenta lo stato dell’arte della cantieristica italiana e dell’industria nazionale della Difesa”. (
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“La nave è stata costruita in piena sinergia e profonda collaborazione tra l’industria privata e la Marina, in particolare con il suo primo equipaggio. Il progetto prevede 7 unità – dice ancora il capitano di fregata – di cui il Thaon di Revel è la prima in versione leggera, a cui seguiranno le versioni Light plus e Full. Le principali novità sono il nuovo Radar 3d a facce fisse, il primo di questo tipo progettato e costruito in Europa, il cannone 76/62 sovraponte di nuova concezione e l’avveniristico Naval Cockpit, un sistema integrato che permette a due soli operatori di condurre, da un postazione della plancia di comando, sia la parte condotta della navigazione e propulsione sia la condotta delle operazioni aeronavali attraverso i sistemi di comando e controllo”.
Non solo. “In campo” per i mondiali Fifa, anche l’innovativo sistema di piattaforma, “che permette – spiega ancora l’ufficiale della Marina Militare italiana – l’utilizzo di 4 tipi differenti di propulsione. L’utilizzo dei motori elettrici permette poi la significativa riduzione dei consumi e dà un connotato ‘green’ a queste nuove unità. Tra le altre cose, sottolineo come la modularità dell’unità la renda polivalente. Infatti, tramite l’imbarco di specifici container, è possibile cambiare la configurazione della nave e adattarla al meglio per la missione che è chiamata a svolgere. Gli shelter possono essere logistici, sanitari, alloggiativi, ma anche generatori di elettricità in grado di supportare la popolazione in caso di calamità”.
“Si tratta sicuramente di una nave giovane, ma abbiamo già avuto diversi battesimi operativi affrontati con grandi soddisfazioni. Ho seguito personalmente l’allestimento e la costruzione di questa unità da 3 anni a questa parte – sottolinea il capitano di fregata – fino al giorno della consegna alla Marina, avvenuta il 18 marzo di quest’anno. Non nascondo che sia una grande emozione per me e per il mio equipaggio vedere il frutto di anni di lavoro e preparazione e constatare quanto siamo riusciti a fare in questi ultimi mesi di operatività”.
“Abbiamo cominciato il nostro percorso con l’addestramento preliminare svolto sotto le insegne della Prima Divisione Navale, per poi partecipare all’esercitazione Mare Aperto 22-1, che ci ha visti impegnati come unità sede di staff di comando per le unità cacciamine. Successivamente abbiamo svolto il tirocinio navale presso il Centro Addestramento Aeronavale di Taranto per essere dichiarati pronti per la missione – racconta all’Adnkronos – Il nostro impegno operativo è iniziato il 12 agosto e ci ha visto impegnati per il primo periodo in supporto all’operazione europea Atalanta per la lotta alla pirateria nel Golfo di Aden, dopodiché il Thaon ha preso parte all’operazione Agenor per la salvaguardia della libertà di navigazione nello stretto di Hormuz. Questa missione è al momento sotto comando italiano e noi siamo stati l’unità di bandiera dell’operazione, imbarcando per la prima volta nella storia della missione lo staff internazionale a bordo di una nave”.
Oltre alla Marina Italiana anche quelle di alcuni paesi del Golfo Arabo-Persico e dell’Oceano indiano, oltre a Stati Uniti, Regno Unito, Turchia, Pakistan e naturalmente Qatar. “I rapporti sono più che mai cordiali e di collaborazione – dice ancora il capitano di fregata Morea – e si sono svolte numerose riunioni per il coordinamento in mare e con gli organi di terra, ma anche momenti di scambio e incontro per aumentare la sinergia e la collaborazione con i nostri partner, nel solco del più antiche tradizioni marinare e della diplomazia navale”.
(di Silvia Mancinelli)