L’Agenzia europea del farmaco valuterà il vaccino anti Covid russo Sputnik anche alla luce dei possibili rarissimi effetti collaterali gravi che si sospetta siano collegati alla vaccinazione con i prodotti di AstraZeneca e Johnson&Johnson, entrambi basati su vettori adenovirali, come quello dell’Istituto Gamaleya di Mosca. Lo spiegano fonti Ema.
Il vaccino Sputnik, ricordano, “è basato su due vettori virali simili a quelli utilizzati da J&J, due adenovirus umani, l’adeno26 e l’adeno5. Non sappiamo se” i casi di trombosi associate a piastrinopenia “siano sicuramente attribuibili ai vaccini con vettori adenovirali, ma è certo il fatto che si sono verificati”, in casi molto rari, in seguito alla somministrazione di vaccini AstraZeneca o Janssen. E’ un aspetto, quello dei possibili rari effetti avversi gravi, che “richiede attenzione ed è sicuramente uno degli aspetti che discuteremo con l’azienda” che produce Sputnik.
“Non sappiamo come funziona la farmacovigilanza” in altri Paesi dove Sputnik è stato usato su scala ampia, ma “di sicuro” quello dei possibili effetti collaterali “è un aspetto che dovremo discutere”, sottolineano le fonti dell’ente regolatorio Ue.